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Putin: "Non siamo aggressori, puntiamo a parità strategica con Usa"

Così il presidente russo, in una lunga intervista al "Corriere della sera", spiega la linea di Mosca in fatto di armamenti: "Volevamo collaborare, gli Stati Uniti hanno detto no"

Vladimir Putin, Almazbek Atambaiev
ansa

"Non è stata colpa della Federazione Russa se i rapporti con i Paesi dell'Unione Europea si sono deteriorati. Non siamo stati noi a introdurre certe limitazioni nel commercio e nell'attività economica. E' stato fatto contro di noi e siamo stati costretti ad adottare contromisure". Lo ha detto Vladimir Putin, sottolineando però come l'Italia abbia "dato un contributo notevole allo sviluppo del dialogo tra la Russia e l' Europa e anche con la Nato".

In una lunga intervista con il "Corriere della Sera", il presidente russo spiega inoltre come "i rapporti tra Russia e Italia hanno sempre avuto carattere privilegiato sia in politica sia nell'economia".

"L'Europa è stata ingiusta con noi" - Quanto all'Europa "ho l'impressione", ha detto Putin, che la Ue cerchi "di costruire con noi rapporti puramente su base materiale ed esclusivamente a proprio favore". Fra gli esempi, cita la riluttanza "a collaborare con le unioni di integrazione nello spazio post-sovietico. Mi riferisco all'Unione doganale che ora è diventata l'Unione economica euroasiatica. Perché quando si integrano i Paesi europei è considerato normale, ma se noi nello spazio post-sovietico facciamo lo stesso si cerca di interpretarlo come il desiderio della Russia di ricostruire una specie di impero?".

Crisi Ucraina, "Minsk 2 è l'unica via per la pace" - Putin torna poi sull'accordo d'associazione tra Kiev e Ue e la conseguente crisi ucraina: "non eravamo contrari alla firma dell'accordo". "Però, certo, volevamo partecipare all'elaborazione delle decisioni finali". "Il 21 febbraio 2014 - ha proseguito Putin - è stato firmato un accordo tra il presidente Yanukovich e l'opposizione sul futuro del Paese, incluse le elezioni. Se ne doveva ottenere l'attuazione".

Se americani ed europei avessero escluso il loro sostegno "a chi compiva azioni anticostituzionali", "la situazione si sarebbe sviluppata in modo assolutamente diverso". "Ripeto, non era nostra intenzione, noi siamo costretti a reagire a quanto sta succedendo". Putin ha spiegato inoltre di vedere Minsk 2 come "l'unica via per la risoluzione del problema". "Ma non tutto dipende da noi. Oggi i nostri partner, sia in Europa sia negli Stati Uniti, devono esercitare un'adeguata influenza sulle autorità di Kiev perché facciano ciò che è stato concordato a Minsk".

"Attaccare la Nato? Idea da pazzi" - "Solo una persona non sana di mente o in sogno può immaginare che la Russia possa un giorno attaccare la Nato. Sostenere quest'idea non ha senso, è del tutto infondata. Forse qualcuno può essere interessato ad alimentare queste paure. Forse gli Stati Uniti vogliono evitare il riavvicinamento fra l'Europa e la Russia. Voglio dirvi: non bisogna aver paura della Russia", ha quindi detto Putin.

"Noi minacciosi? I missili Usa possono raggiungerci in 17 minuti" - Putin ha quindi parlato della scelta dell'Alleanza di creare una forza dissuasiva di pronto intervento per rispondere alle preoccupazioni di baltici e Polonia: "La Russia non parla in tono conflittuale con nessuno". "La nostra politica non ha un carattere globale, offensivo o aggressivo". "Faccio degli esempi. Vicino alle coste della Norvegia ci sono i sommergibili americani in servizio permanente. Il tempo che ci mette un missile a raggiungere Mosca da questi sottomarini è di 17 minuti".

"Stiamo mirando a parità strategica con l'America" - Inoltre, ha proseguito Putin, "gli Stati Uniti sono unilateralmente usciti dall'Accordo sulla difesa antimissile, l'Abm". "Tutto quello che facciamo - dice - è rispondere alle minacce nei nostri confronti. E lo facciamo in misura limitata, ma tale da garantire la sicurezza della Russia".

"Un tempo avevo proposto ai nostri partner americani di costruirlo insieme in tre il sistema di difesa anti-missile: Russia, Stati Uniti, Europa. La proposta è stata rifiutata. Allora ci siamo detti, questo è un sistema costoso e ancora non ne conosciamo l'efficacia. Ma per garantire l'equilibrio strategico, svilupperemo il nostro potenziale offensivo e penseremo a sistemi in grado di superare la difesa antimissilistica" Usa.