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Merkel e Putin ribadiscono loro sostegno accordo nucleare con l'Iran

Le dichiarazioni congiunte dei due leader a Meseberg in Germania per rinegoziare la partnership tra i due Paesi in campo economico, ma anche geopolitico. La cancelliera però precisa: "Nessuna aspettativa"

Merkel e Putin ribadiscono loro sostegno accordo nucleare con l'Iran - foto 1
-afp

Angela Merkel e Vladimir Putin hanno ribadito, a Meseberg, di sostenere l'accordo nucleare con l'Iran.

La cancelliera ha affermato: "La Germania sta all'accordo", ma "guarda con apprensione" alle attività balistiche di Teheran e all'influenza nello Yemen.

Il gasdotto Nord stream 2 avvicina Germania e Russia - L'incontro tra i due leader è avvenuto al castello di Meseberg, in Austria, dove il presidente russo ha rilanciato gli interessi comuni nella partnership coi tedeschi, spingendo soprattutto sul gasdotto Nord stream 2, che rafforzerebbe l'Europa. Il progetto che Donald Trump vuole sanzionare fornisce in effetti il terreno di intesa fra Berlino e Mosca, alla ricerca di un riavvicinamento pragmatico, in chiave anti Usa. Ed è Merkel a sottolineare subito "la responsabilità della Russia e della Germania" nel trovare "soluzioni ai conflitti internazionali". Un'apertura, prima di iniziare un bilaterale per nulla facile (il secondo nel giro di 3 mesi dopo Sochi), arriva subito sul ruolo dell'Ucraina: Putin non ha escluso la possibilità che Kiev continui a esercitare un ruolo nel transito del gas, anche dopo la costruzione del nuovo gasdotto. Un tema meramente economico, dal suo punto di vista. E in questo ha assecondato la linea della cancelliera, la quale ha posto i suoi paletti per continuare a collaborare.

Putin: "Europa aumenti impegno in Siria" - Il difficile interlocutore di Frau Merkel - la Sueddeutsche Zeitung lo ha definito una sorta di "Seehofer della scena internazionale" per la Bundeskanzlerin - ha anche rivolto un accorato appello, affinché l'Ue aumenti il suo impegno in Siria, partecipando alla ricostruzione. Soprattutto in vista del rientro di milioni di profughi. Nella breve dichiarazione, rilasciata prima del pranzo di lavoro, il leader russo si è dipinto come partner affidabile dell'Europa, sottolineando la dipendenza dal gas di Mosca (con toni diversi, ovviamente, da quelli sferzanti usati recentemente da Trump): negli ultimi 50 anni, ha detto, "la Russia ha sempre assicurato in modo stabile l'approvvigionamento energetico europeo". "La Germania è uno dei maggiori consumatori del gas russo. Il consumo cresce di anno in anno, e l'anno scorso è aumentato del 13%. Ora lavoriamo insieme ai partner tedeschi al progetto della condotta di Nord stream 2, la cui implementazione permetterebbe il completamento del sistema di trasporto di gas in Europa, minimizzando i rischi del transito, e assicurando il rifornimento energetico". Il ruolo dell'Ucraina, su cui si sono registrate delle frizioni, ha avuto peso in entrambe le dichiarazioni: "Ribadisco che dal mio punto di vista l'Ucraina, anche quando ci sarà Nord Stream 2, dovrà avere un ruolo nel transito del gas verso l'Europa", ha affermato Merkel. E Putin l'ha parzialmente assecondata: "L'importante è che questo transito, che in Ucraina è tradizionale, risponda ad esigenze economiche". "Nord Stream 2 è solo un progetto economico", ha detto il presidente.

Linea comune sul fronte Iran - Allineati sul sostegno all'accordo nucleare con Teheran, i due leader hanno fatto riferimento poi a dossier cruciali come Ucraina e Siria. "Sull'Ucraina purtroppo non andiamo avanti, e vorremmo sottolineare anche stasera l'imprescindibilità della realizzazione degli accordi di Minsk". "Parleremo della missione Onu, che vorremmo avesse un ruolo nella pacificazione", ha affermato dal canto suo Merkel. È poi sul fronte siriano che Putin ha citato esplicitamente le sue aspettative nei confronti dell'Ue: "È importante rafforzare il sostegno comunitario per la Siria, mi riferisco in particolare alle prestazioni degli aiuti umanitari". In vista del rientro di milioni di profughi presenti in Europa, Giordania, Turchia e Libano, Putin chiede più impegno per infrastrutture basilari, come "il rifornimento dell'acqua e il ripristino di assistenza medica" nelle regioni in cui i rifugiati dovranno fare ritorno. Dall'incontro, che potrebbe durare 2-3 ore, non ci si aspettano esiti concreti: la prima a non crederci è Angela Merkel, la quale ha affermato di non aspettarsi "risultati speciali".