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Il museo di Berna accoglie le opere rubate del Tesoro di Hitler: è polemica

La collezione Gurlitt, figlio del mercante dʼarte di Hitler, va in eredità al museo di Berna. Due anni fa la scoperta in una casa di Monaco dellʼincredibile collezione

Manet, Picasso, Courbet, Renoir, Liebermann: la travagliata eredità di Cornelius Gurlitt, figlio del mercante d'arte di Hitler Hildebrand, diventa proprietà del Museo di Berna, designato suo unico erede. La straordinaria collezione di Gurlitt, 1369 dipinti rimasti nascosti per decenni, era stata ritrovata nella sua casa di Monaco nel 2012.

Il museo di Berna accoglie le opere rubate del Tesoro di Hitler: è polemica

La polizia bavarese era inciampata nel favoloso ritrovamento, del valore stimato di un miliardo di euro, durante un controllo fiscale: secondo Focus, Cornelius Gurlitt era stato trovato in possesso di 9mila euro in contanti su un treno, cosa che aveva indotto le autorità a un controllo del suo appartamento e al ritrovamento della collezione, custodita fino ad allora da Cornelius.

Il 7 aprile 2014 la collezione era stata restituita all'anziano erede in cambio della sua collaborazione con la polizia tedesca nel determinare quali dipinti erano stati rubati a famiglie ebree o altri musei. Un mese dopo, l'8 maggio, Cornelius Gurlitt moriva 81enne, lasciando come suo unico erede il museo di Berna.

Un portavoce del museo ha definito la decisione di accettare l'eredità come "non facile, né certamente accompagnata da espressioni di trionfo". Il consiglio d'amministrazione si è detto non disposto ad accettare opere di provenienza illecita: 500 lavori, presunti furti di epoca nazista, resteranno in Germania in attesa di essere analizzati da una squadra di esperti. Il Governo tedesco si è impegnato a stabilire la proprietà di ogni pezzo della collezione.

La task force tedesca è anche incaricata di esaminare le rivendicazioni dei discendenti dei legittimi proprietari, tra cui gli eredi del collezionista Paul Rosenberg. Tuttavia, nessun Paese brilla per solerzia nella restituzione delle opere d'arte trafugate in guerra.