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Sisma Ecuador, si aggrava bilancio: almeno 350 morti e 2.500 feriti

Il bilancio potrebbe però peggiorare: molte infatti le persone che sarebbero ancora sepolte sotto le macerie

Sono almeno 350 le persone morte a causa del terremoto di magnitudo 7.8 che ha colpito una zona costiera dell'Ecuador.

Le vittime si registrano soprattutto nelle città di Manta, Guayaquil e Portoviejo. Il vicepresidente Jorge Glas, che ha escluso l'allerta tsunami, ha anche precisato che il sisma è stato il più forte che abbia colpito il Paese negli ultimi decenni. I feriti sarebbero oltre 2.500.

Bilancio potrebbe peggiorare, molti ancora sotto le macerie - I numeri sembrano destinati a salire ancora, anche alla luce dei tanti ancora intrappolati sotto le macerie per i quali è scattata una corsa contro il tempo: si scava infatti anche a mani nude. Il forte sisma ha raso al suolo palazzi, distrutto alcuni ponti e autostrade, danneggiato diverse infrastrutture.

Stato di emergenza in sei province. mobilitati 10mila soldati - Correa ha dichiarato lo stato di emergenza in 6 delle 24 province del Paese (Guayas, Manabi, Santo Domingo, Los Rios, Esmeraldas e Galapagos), mentre sono già stati mobilitati 10mila soldati e 4.600 poliziotti nelle città devastate dal sisma dove i soccorritori hanno molte difficoltà a raggiungere le numerose persone intrappolate tra le macerie.

L'epicentro è stato registrato sulla costa, 170 chilometri a nordest della capitale Quito, dove la scossa è stata avvertita per 40 lunghissimi secondi, provocando il panico tra la gente. Il vicepresidente dell'Ecuador, Jorge Glas, ha detto che le vittime sono state segnalate nelle città di Manta, Portoviejo e Guayaquil.

Partita la gara di solidarietà, da Caritas Italia già stanziati 100mila euro - Intanto, è scattata la gara di solidarietà per aiutare la popolazione colpita dal terremoto. Caritas Italia ha già stanziato 100mila euro, mentre Oxfam ha annunciato di "essere al lavoro, con una squadra sul campo, per valutare l'entità dei danni e decidere le prime misure d'intervento" in accordo con il governo.

Renzi: "Italia pronta ad aiutare" - Sulla tragedia che ha colpito l'Ecuador, è intervenuto anche il premier italiano, Matteo Renzi: "La nostra protezione civile a disposizione per aiutare l'Ecuador e il suo popolo", scrive in un tweet sottolineando che il Dipartimento "è già in contatto con Bruxelles".

L'Ue mobilita la "macchina" della protezione civile - In una nota congiunta, l'Alto rappresentante Ue Federica Mogherini e il commissario per gli aiuti umanitari e la gestione delle crisi Christos Stylianides, fanno sapere che "su richiesta dell'Onu, l'Ue ha attivato il sistema di protezione civile europeo per fornire tutto l'aiuto possibile all'Ecuador. I Paesi che partecipano al sistema stanno valutando quale tipo di sostegno e assistenza mettere a disposizione".

Crolla muro del carcere, evadono 100 detenuti - Circa 100 detenuti sono evasi da una prigione nell'ovest dell'Ecuador dopo il crollo di un muro dovuto al sisma. Lo riferisce il ministro dell'Interno, José Serrano, citato dai media locali. E' accaduto nella prigione di El Rodeo, nella città di Portoviejo che si trova a sud dell'epicentro del sisma.