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Auschwitz e la vergogna della Merkel

La Cancelliera chiede ancora scusa per lʼorrore perpretato dai tedeschi nei confronti del popolo ebraico

Auschwitz merkel
-afp

"Quel che è accaduto ci riempie di grande vergogna. Perché sono stati i tedeschi ad essersi resi colpevoli di tanto dolore: non dobbiamo dimenticare che i molti milioni di vittime sono una nostra colpa". Lo ha detto la cancelliera tedesca Angela Merkel, partecipando con alcuni sopravvissuti a una commemorazione a Berlino per il 70mo anniversario della liberazione del campo di concentramento di Auschwitz.

Auschwitz e la vergogna della Merkel

"Abbiamo la responsabilità di comunicare quanto noto su quelle atrocità e di tenere viva la memoria", ha aggiunto. La Cancelliera ha aggiunto: "E' una vergogna che alcune persone in Germania vengano ancora offese e attaccate solo perché di religione ebraica". Ma la Germania non tollera nemmeno le "parole d'odio contro coloro che sono venuti a cercare protezione da noi", i richiedenti asilo.

Auschwitz, da fabbrica morte a luogo memoria - Nel frattempo, il luogo della vergogna, il più grande e famigerato campo di sterminio nazista di Auschwitz-Birkenau ora è il simbolo della giornata della memoria. In meno di cinque anni morì oltre un milione di persone. Il lager occupava un'area di quasi 200 ettari ed è stato costruito dai tedeschi durante la Seconda Guerra Mondiale nel sud della Polonia per realizzare la "soluzione finale" contro gli ebrei in Europa. Sul territorio del lager nel 1947 fu quindi fondato un Museo memoriale e nel 1979 Auschwitz-Birkenau è stato iscritto come luogo di memoria nell'elenco dei siti tutelati come patrimonio mondiale dell'Unesco.