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Gheddafi:Bin Laden manipola ribelli

"Ha distribuito droga ai vostri figli"

"Questa gente non ha richieste.

Le loro richieste vengono dettate da Bin Laden, che ha distribuito pillole stupefacenti e droghe agli abitanti di Zawia per combattere contro il nostro caro Paese". E' questa l'accusa rivolta da Gheddafi ai rivoltosi di Zawia, che si stanno scontrando con i suoi sostenitori. E ha aggiunto: "Se volete questo caos siete liberi. E se volete continuare a combattere fra loro, continuate pure".

''Dovreste ascoltare Dio, non Bin Laden, quello che sta facendo nel Paese è terrorismo internazionale'', ha proseguito il leader libico, aggiungendo che ''non ci deve essere misericordia''. Al Qaeda infatti secondo il colonnello ''vuole creare un emirato islamico in Libia''.

Gheddafi, che ha manifestato le sue condoglianze alle famiglie dei manifestanti e degli ufficiali morti negli scontri, ha poi lanciato un appello: "Voglio chiedere alla gente di Zawia di cessare le attività militari". Il raìs, che è intervenuto al telefono alla tv pubblica di Tripoli, ha aggiunto che intende concedere l'autonomia a tutte le province del Paese. 

Nel discorso al popolo libico si parla anche di "un aumento dei salari", mentre sulla questione petrolio Gheddafi minaccia:"Se la situazione peggiorerà, si interromperanno i flussi del greggio". Rivolgendosi alla popolazione di Zawia, dove i ribelli si stanno scontrando con le sue milizie, ha poi aggiunto: "Vedete cosa è successo in Iraq, in Afghanistan. Se continuate, succederà lo stesso qui. Voi state distruggendo la storia del vostro Paese". ''Se questo è ciò che volete - ha continuato -, è una vostra scelta. Se siete felici di ciò che sta accadendo, buona fortuna a voi. Continuate a uccidervi l'un l'altro''.

Gheddafi ha anche messo in guardia da un ''intervento militare americano'' in Libia ''con la scusa di combattere al Qaida''. Poi ha esortato i libici a una jihad contro i rivoltosi così come "quando gli italiani colonizzarono una nostra terra ci fu una jihad contro gli italiani".

Il leader libico ha proseguito affermando di avere "solo un potere di indirizzo". Il raìs ha elencato i successi ottenuti dal suo governo e ha spiegato che "il potere nel Paese è nelle mani del popolo, perché io l'ho lasciato nel 1977".

E a proposito della sua permanenza come leader in Libia, ha ricordato che "la regina Elisabetta in Gran Bretagna è al potere da più tempo di me, ma a lei non accade nulla". Infine il colonnello ha parlato anche di malocchio. "Il nostro Pease - ha affemato - è vittima di una malocchio, sono stati gli invidiosi a lanciarlo".