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Egitto, l'opposizione impugna il voto
"Frodi e violazioni delle regole elettorali

Dopo lʼapprovazione della costituzione con il 64% dei voti, il Paese si mostra ancora diviso

Ap/Lapresse

L'opposizione egiziana impugnerà il risultato del referendum sulla Costituzione. Lo ha annunciato il nazionalista di sinistra Hamdeen Sabbahi, uno dei principali dirigenti del Fronte di salvezza nazionale, maggiore coalizione di avversari del presidente Morsi. Sabbahi ha affermato che il Fsn farà appello contro un voto che ritiene frutto di "frodi e di violazioni delle regole elettorali".

Quello che si palesa dopo l'annuncia della vittoria dei sì nel referendum è quindi un Paese ancora diviso. I media ufficiali plaudono all'approvazione con il 64% dei voti, l'opposizione laica non si arrende e contrattacca.

La protesta è stata presentata con tale convinzione che alcuni governi, come quello tedesco, hanno subito espresso"preoccupazioni". La media dei votanti nei due turni del referendum sulla nuova Carta - la terza dopo quella del 1971 e quella "nasseriana" del 1954 -, non ha superato il 32 per cento degli aventi diritto, calcolati a oltre 51 milioni di egiziani. Ritardi nelle aperture di alcuni seggi, violenze per impedire a elettori della minoranza cristiana di raggiungere le urne in alcuni villaggi del sud, irregolarità nelle registrazioni dei votanti, boicottaggio da parte dei magistrati che dovevano soprintendere alle operazioni, presenza di sostenitori islamisti del sì vicino ai seggi per convincere gli elettori: sono queste le principali denunce dell'opposizione, naturalmente controbattute dai sostenitori del referendum e della costituzione, in particolare dai Fratelli Musulmani.

Ricorsi contro le frodi e i risultati del referendum sono stati preannunciati durante una energica conferenza stampa di esponenti dell'Fns, che per la prima volta ha visto compatti rappresentanti di varie formazioni politiche: dall'ex candidato alle votazioni presidenziali Hamdeen Sabahi, di sinistra, ai liberali Amr Hamzawy e Osama Ghazaly el Harb, al fondatore di una delle coalizioni anti-Mubarak George Isaq, al giornalista Hussein Abdel Ghani. "Siamo pronti a qualsiasi battaglia per la democrazia", ha detto Sabahi, annunciando che il Fronte parteciperà alle elezioni del Parlamento che dovrebbero tenersi entro due mesi e che il presidente Mohamed Morsi dovrebbe annunciare dopo la divulgazione dei risultati ufficiali del referendum