Accordo Usa-Iran: scambiati prigionieri, Washington scongela 6 miliardi di euro per Teheran
Biden: "Il rapporto con il regime di Teheran non cambierà". E annuncia nuove sanzioni

Sei miliardi di dollari per la vita di cinque americani.
Questo è quanto è costato a Joe Biden il rilascio dei suoi connazionali detenuti in Iran, alcuni da quasi dieci anni, con accuse di spionaggio e cospirazione. Washington ha concesso la libertà ad altrettanti prigionieri iraniani ma ha assicurato che lo scambio non modifica il rapporto con il regime di Teheran e annuncerà nuove sanzioni.
Gli americani
Il volo con a bordo i cinque cittadini americani è atterrato a Doha, in Qatar e farà presto ritorno negli Stati Uniti. I detenuti erano Siamak Namazi, imprenditore arrestato nel 2015 e condannato per spionaggio , Morad Tahbaz accusato di cospirazione con gli Usa ed Emad Shargi. Erano tutti detenuti nella famigerata prigione di Evin anche se da un mese, in vista della liberazione, avevano ricevuto gli arresti domiciliari. Non si conosce invece il nome degli altri due. "Oggi cinque americani innocenti detenuti in Iran tornano finalmente a casa. Si riuniranno ai loro cari, dopo aver sopportato anni di agonia, incertezza e sofferenza", ha dichiarato il presidente rinnovando l'invito a tutti i cittadini Usa a non recarsi in Iran perché "troppo rischioso per chi ha il passaporto americano".
I fondi
In cambio, gli americani hanno anche "scongelato" il trasferimento di 6 miliardi di dollari di fondi petroliferi iraniani. Diverse istituzioni finanziare si sono attivate per portare a termine il trasferimento dei 6 miliardi. Quei soldi erano bloccati in Corea del Sud da quattro anni, uno dei principali compratori del regime degli ayatollah, quando l’amministrazione Trump aveva imposto sanzioni più dure a Teheran. L'Iran potrà appropriarsi della somma solo quando i cinque americani saranno atterrati negli Stati Uniti. La decisione del capo della Casa Bianca di fare affari con uno dei più acerrimi nemici degli Stati Uniti è stata fortemente attaccata dai repubblicani e dalle organizzazioni per i diritti che la considerano un pericoloso precedente. L'amministrazione ha garantito che non si tratta di un riscatto e che i fondi - proventi della vendita di petrolio iraniano alla Corea del Sud inviati attraverso il Qatar - potranno essere usati dall'Iran solo a scopo umanitario. "Monitoreremo con attenzione", ha assicurato il segretario americano Antony Blinken che, dopo una commovente telefonata con i cittadini rilasciati, ha sottolineato che "non c’è¨ priorità più alta per questa amministrazione che riportare gli americani a casa".
Gli iraniani
È atterrato a Doha anche l'aereo con a bordo gli iraniani. Soltanto due però hanno deciso di fare rientro a Teheran, Reza Sarhangpour e Kambiz Attar Kashani. Sono "colpevoli di crimini minori", hanno precisato fonti dell'amministrazione Usa e sono entrambi accusati di aver violato le sanzioni Usa; Gli altri sono Kaveh Lotfolah Afrasiabi, considerato un agente del governo di Teheran; Mehrdad Moein Ansari e Amin Hasanzadeh, colpevoli di aver collaborato con il ministero della Difesa e le forze armate iraniane. Uno dei cinque americani rilasciati dall'Iran, Namazi, ha ringraziato Biden per le "scelte difficili" che hanno portato alla sua liberazione e per "aver messo la vita dei cittadini americani al di sopra della politica".
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