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Usa, ex avvocato Cia: ecco le torture praticate durante gli interrogatori

"Si utilizzavano sleep deprivation e waterboarding - dice John Rizzo -. Lʼallora presidente George W. Bush non ne era al corrente"

john rizzo cia
-afp

"Waterbording" e "sleep deprivation" sono solo alcune delle torture effettuate dagli agenti della Cia durante gli interrogatori.

A denunciarle in un articolo pubblicato sul sito Politico è John Rizzo, per 34 anni avvocato alla Cia e per 7 capo ufficio legale. Tra le vittime, ha detto, Abu Zubaydah, uno dei capi di Al Quaeda, che fu costretto a rimanere sveglio per undici giorni di fila. "L'allora presidente Bush non sapeva", aggiunge Rizzo.

Sleep deprivation significa infatti proprio costringere i detenuti a non dormire, mentre waterboarding è il cosiddetto "annegamento controllato", con spruzzi d'acqua addosso all'uomo, che invadono le vie respiratorie senza perù ucciderlo. Il caso di Abu Zubaydah, a cui fa riferimento l'avvocato, risale al periodo successivo agli attentati dell'11 settembre 2001. Secondo quanto dice Rizzo nei suoi confronti vennero utilizzate le cosiddette "enhanced interrogation techniques".

Zubaydah fu obbligato, tra l'altro, anche a rimanere in un minuscolo box in piedi per diciotto ore, o per alcune ore in una scatola che lo costringeva a restare rannicchiato, o ancora dovette assumere posizioni "di stress" che gli procurassero fatica e disagio. "Io - dice ancora Rizzo - potevo fermare soltanto le 'tecniche di interrogatorio' più aggressive".