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"Case per ferie" della Cei ai profughi

Una stanza gratuita in ogni struttura di proprietà della Chiesa per accogliere i bisognosi

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La Cei annuncia di voler mettere le "case per ferie" cattoliche a disposizione per l'accoglienza dei profughi. Ad annunciarlo è mons. Mario Lusek, direttore dell'Ufficio nazionale per la pastorale del tempo libero, turismo e sport della Conferenza episcopale italiana. Le strutture religiose, "pur consapevoli delle difficoltà operative ancora da superare, garantiscono la loro disponibilità e il loro entusiasmo", ha detto don Lusek a Radio Vaticana.

"E' un'occasione - spiega don Lusek della Cei a Radio Vaticana - per far emergere anche a livello culturale e di immagine il carisma originario delle 'case per ferie', nello spirito della 'Carta dell'accoglienza' da noi redatta recentemente: strutture nate da gesti di familiarità, che vogliono essere la casa dei deboli".

L'iniziativa della Chiesa italiana, che vuole rispondere all'appello all'accoglienza dei profughi lanciato da Papa Francesco, s'inserisce nel progetto "Ospitalità misericordiosa", lanciato dal sito www.ospitalitareligiosa.it in occasione del prossimo Anno Santo straordinario.

"L'idea - spiega Rocchi - è quella di mettere a disposizione gratuitamente, durante l'Anno Santo, una camera per ogni struttura - che sia un convento, un monastero o una struttura alberghiera per il turismo religioso gestita da laici - per persone o famiglie che altrimenti non ne avrebbero la possibilità, dal punto di vista economico". Saranno le parrocchie e le istituzioni religiose a identificare le persone che saranno ospitate, in modo da avere una garanzia sul reale stato di necessità di chi effettivamente usufruisce del servizio.