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Rifiuti e riciclaggio, Italia a due facce E l'Europa si muove per "ripulire"

Il 10 maggio lʼUe ha istituito la giornata "Ripuliamo lʼEuropa". Abbiamo intervistato il Commissario europeo allʼAmbiente per capire come il nostro Paese stia gestendo lo smaltimento

RIFIUTI,EUROPA
dal-web

Mar Mediterraneo sempre più sporco e inquinato da oltre 500 tonnellate di rifiuti di plastica. A questa situazione ambientale contribuisce purtroppo in gran parte anche il nostro Paese. L'Italia deve fare ancora grandi passi avanti per quanto riguarda le procedure di smaltimento. A pesare è in particolare il divario fra le regioni del Nord e del Sud. Nel 2012 in Italia il tasso di riciclaggio è cresciuto dal 34% del 2011 al 38% e la messa in discarica è scesa dal 49% al 41%, mentre l'incenerimento è salito di 3 punti percentuali.

Anche la produzione di rifiuti è diminuita di 6 Kg pro capite in un solo anno, (502 kg la quota media pro-capite prodotta in Europa, 504 kg quella italiana) però rimane ancora al di sopra della media Ue (492 kg/pc). Ma siamo in buona compagnia: in materia di tutela dell'ambiente sono ancora troppi Paesi europei che presentano delle difficoltà nello smaltimento dei rifiuti. Anche per questo motivo per il 10 maggio è stata istituita la giornata 'Ripuliamo l'Europa'. Ci spiega l'iniziativa il Commissario europeo all'Ambiente Janez Potočnik che abbiamo intervistato.

Alla luce della vostra analisi qual è l'immagine che emerge dell'Italia in tema di inquinamento?
L'Italia ha entrambe le facce della medaglia ed è molto probabile che le statistiche 2012 sulla gestione dei rifiuti nelle regioni del Nord siano state ridimensionate dai cattivi risultati delle regioni meridionali. Tutto sommato l'Italia sembra sulla buona strada per raggiungere gli obiettivi di riciclaggio a livello nazionale ma il divario fra regioni rimane un punto critico. Proprio le significative differenze tra una regione e l'altra in questo ambito sono state al centro di un seminario del 2012 che si concentrava in particolare su 4 regioni meridionali (Sicilia, Puglia, Campania e Calabria) e sul Lazio. In materia di gestione dei rifiuti queste cinque regioni sono piuttosto inefficienti, come mostra l'elevato tasso di messa in discarica (66% nel 2011) rispetto al dato nazionale complessivo (49% per lo stesso anno). Altri elementi negativi sono i bassi tassi di riciclaggio e l'elevato numero di casi di pratiche illegali in materia di gestione dei rifiuti


Qual è lo Stato membro più virtuoso a livello di Ue in termine di gestione di rifiuti?
Nell'Unione europea sono 6 gli Stati membri ormai prossimi a raggiungere zero rifiuti in discarica. L'eliminazione delle discariche può essere raggiunta molto più rapidamente di quanto si possa immaginare, servono misure strutturali adeguate, incentivi per i cittadini e un cambiamento di mentalità della società nel suo complesso. Si tratta principalmente di abbandonare l'abitudine di considerare i rifiuti come privi di valore e capire invece che si tratta di una risorsa pronta per essere riutilizzata. Gli stati membri che oggi hanno tassi molto elevati di riciclaggio sono Germania, Paesi Bassi, Austria, Svezia e Belgio.


Com'è nata l'idea di “Ripuliamo l'Europa!"?
Negli ultimi anni in Europa sono già state organizzate varie campagne di pulizia ambientale. Ho potuto rendermi contro di prima persona dell'impatto di questo tipo di iniziative partecipandovi di persona in Slovenia a partire dal 2010. Le campagne organizzate nel mio paese hanno coinvolto infatti oltre un quarto di milione di persone (su una popolazione di 2 milioni di persone), dimostrando che i cittadini sono non solo convinti, ma anche entusiasti di essere coinvolti in prima persona. Le campagne hanno riscosso un grande successo, sia in termini di quantità dei rifiuti rimossi che di sensibilizzazione delle persone. Per un intero mese abbiamo parlato del problema dei rifiuti alla tv, alla radio e nella nostra cerchia di amicizie. Un effetto che vorremmo vedere anche a livello europeo: è questa l'idea alla base dell'iniziativa.


Come viene organizzata l'iniziativa e come vi contribuirà ciascun paese?
La Commissione europea promuove l'evento, ma certo non possiamo (né vorremmo) organizzarlo centralmente da Bruxelles; abbiamo invece contribuito alla creazione di collegamenti tra Paesi. Si tratta di un evento il cui obiettivo è informare e mobilitare la pubblica opinione in modo che i cittadini puliscano il proprio ambiente di propria iniziativa. Le azioni di pulizia vengono organizzate dai coordinatori locali in diversi paesi: spesso si tratta di amministrazioni locali, ONG, imprese e scuole. Ma chi vi contribuisce più di tutti sono i cittadini stessi, non solo ripulendo i parchi e le strade dai rifiuti, ma anche dimostrando che collettivamente, con un po' di impegno da parte di ciascuno di noi, possiamo creare un ambiente più pulito per tutti.


Quanti paesi parteciperanno?
Gli eventi si svolgono in 20 paesi in Europa. Abbiamo coordinatori locali in 15 Stati membri Ue e in 5 altri paesi: Andorra, Bosnia Erzegovina, Norvegia, Serbia e Turchia.


Quali saranno i prossimi passi per quanto riguarda gli obiettivi e la legislazione sul riciclaggio e la distruzione dei rifiuti?
La Commissione ha avviato una revisione degli obiettivi in materia di rifiuti, che dovrebbe essere conclusa nel secondo trimestre di quest'anno. L'analisi sarà condotta alla luce degli obiettivi sui rifiuti entro l'orizzonte 2020 come stabiliti nel recente programma d'azione ambientale dell'Ue. In particolare, l'obiettivo è garantire che la legislazione vigente in materia, basata su un'applicazione rigorosa della gerarchia dei rifiuti, sia pienamente attuata in tutti gli Stati membri.