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Torino, sconti per gli arabi al Museo egizio: video leghista crasha il centralino

Dopo la decisione di applicare prezzi agevolati a una data fascia di cittadini, il centralino è stato preso dʼassalto dopo lʼappello su Facebook del leader dei Giovani padani

Torino, sconti per gli arabi al Museo egizio: video leghista crasha il centralino - foto 1
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Centralini del Museo egizio intasati al punto da portare i vertici della struttura a denunciare l'accaduto, insulti al direttore e offese alle addette della reception.

E' questo il risultato della rivolta aizzata dalla Lega dopo la decisione, dello scorso gennaio, di promuovere le visite all'esposizione di Torino offrendo scontistiche 2x1 ai cittadini arabi.

Il video virale - Andrea Crippa, segretario dei Giovani padani e portaborse di Matteo Salvini, ha pubblicato un video dove simula una chiamata al museo e invita a seguire l'esempio, protestando per quella che ritiene una "vera discriminazione". In solo tre giorni il video ha ottenuto più di 11mila condivisioni e 670mila visualizzazioni sui social. Molti cittadini l'hanno preso in parola e hanno iniziato a chiamare il centralino insultando i dipendenti che rispondevano. Il Museo egizio ha deciso di denunciare l'autore del video, e sta pensando di adottare un sistema per la registrazione audio delle chiamate. Gli inquirenti dovranno accertare se Crippa abbia violato la legge, ma intanto a pagarne le conseguenze sono coloro che vorrebbero visitare la collezione e sono impossibilitati a prenotare perchè trovano ancora intasato il telefono. 

La polemica - La Fondazione del museo, presiedutata da Evelina Christillin, aveva deciso di far pagare ai cittadini di origine araba un solo biglietto invece che due. Una promozione pensata per incentivare la fruizione e incrementare il numero delle visite. Fin da subito, però, questa decisione aveva provocato numerose polemiche da parte degli esponenti della destra. Maurizio Marrone di Fratelli d'Italia aveva parlato di "discriminazione verso i cittadini italiani" - riprendendo le parole del leader Giorgia Meloni. "Mai avremmo immagionato che il museo venisse strumentalizzato per fini elettorali" - hanno invece fato sapere dalla Fondazione.