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Libia, il peschereccio italiano sequestrato si ribella e ora è in fuga

A bordo sette marinai. Lʼequipaggio avrebbe rinchiuso nella stiva un libico. Lʼimbarcazione era partita da Mazara del Vallo. Poi lʼintervento della Marina italiana. Portavoce Misurata: "DallʼItalia atto di pirateria"

peschereccio airone
ansa

Clamorosa svolta nel sequestro del peschereccio di Mazara del Vallo "Airone", con 7 marinai a bordo, di cui 3 siciliani e 4 tunisini, bloccato a circa 30 miglia dalla costa libica da una motovedetta di militari di Tripoli.

Secondo notizie apprese via radio, un libico sarebbe salito a bordo del motopesca per una perquisizione ma l'equipaggio si sarebbe ribellato rinchiudendoli nella stiva. La nave è diretta a Lampedusa.

La nave in fuga verso Lampedusa è scortato dalla Marina. L'unità di crisi della Farnesina si era attivata dopo la segnalazione di Giovanni Tumbiolo, presidente del distretto per la pesca Cosvap. La Farnesina ha preso subito contatto con la guardia costiera.

Sindaco: impedito atto pirateria -

"Esprimo vivo compiacimento e congratulazioni alla Marina militare italiana che ha impedito un atto di pirateria a danno di un peschereccio di Mazara del Vallo che era stato dirottato verso le coste libiche con la forza delle armi da non meglio identificati miliziani". Lo dice il sindaco, Nicola Cristaldi, che ha ricevuto la notizia della liberazione del peschereccio dal capitano di un peschereccio mazarese in zona.

Un libico a bordo, ora su nave Marina -

Il team operativo della Marina militare "ha acquisito il controllo del peschereccio mettendo in sicurezza il natante, senza alcuna reazione da parte dell'unico militare libico a bordo". Lo rende noto lo Stato maggiore della Difesa, aggiungendo che il militare libico si trova attualmente sulla nave della Marina.

Portavoce Misurata: da Italia atto pirateria -

Il portavoce del Comune libico di Misurata ha sostenuto che i pescherecci italiani sequestrati dalla Guardia costiera libica erano "due" e uno è stato liberato attraverso un "atto di pirateria compiuto da una nave italiana". "Due pescherecci italiani con italiani a bordo sono entrati nella notte tra giovedì e venerdì, nell'oscurità totale, nelle acque territoriali libiche per praticare della pesca e sono stati presi dai Guardacosta libici", ha sostenuto Ramadan al Moatiq, direttore del Dipartimento relazioni pubbliche e informazione del Comune di Misurata. "Ma un atto di pirateria si è verificato quando una nave italiana è intervenuta e ha potuto far ritornare indietro uno dei due pescherecci", ha sostenuto ancora il portavoce.