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Save the Children: "In Italia 427mila bambini testimoni di violenze in famiglia in soli 5 anni"

Lʼong diffonde un dossier, realizzato dallʼIstat, sulle esperienze di soprusi subiti dalle donne. Sono circa 1,4 milioni le mamme che hanno subito maltrattamenti nella loro vita

Save the Children:
ansa

In Italia si stima che 427mila minori, in soli 5 anni, abbiano vissuto la violenza tra le mura domestiche nei confronti delle loro madri, nella quasi totalità dei casi compiute per mano dell'uomo.

Lo afferma Save the Children diffondendo un dossier sulle esperienze di maltrattamenti subiti dalle donne, realizzato dall'Istat per l'organizzazione. Nel documento si sottolinea che 1,4 milioni di mamme sono state vittime di violenza domestica nella loro vita.

Save the Children lancia anche un'iniziativa di sensibilizzazione ("Abbattiamo il muro del silenzio") per accendere i riflettori su quella che definisce "una piaga invisibile che ha conseguenze devastanti sulla vita e sul futuro dei minori".

Tra le donne che hanno subito una qualche forma di violenza più di una su dieci ha temuto per la propria vita o quella dei propri figli e più di una su tre è stata vittima di maltrattamenti anche durante la gravidanza. In quasi la metà dei casi i bambini hanno assistito in prima persona ai maltrattamenti.

In quasi la metà dei casi bambini e bambine hanno assistito direttamente ai maltrattamenti - di cui a volte sono vittime essi stessi - o ne hanno preso coscienza in maniera indiretta notando i lividi, le ferite o i cambiamenti di umore nella loro madre, o osservando porte, sedie o tavoli rotti in casa. Una piaga, quella della "violenza assistita", ancora poco conosciuta e per lo più sommersa, anche a causa della mancata consapevolezza, da parte degli adulti, della sua gravità e dell'ancora troppo scarso sostegno che viene garantito alle mamme, le quali in molti casi subiscono in silenzio, senza denunciare.

Quasi 550mila donne vittime di violenza domestica sono vittime silenti, che quasi mai denunciano o si rivolgono a medici e che nel 57% dei casi non considerano la violenza subita come un reato, ma solo come "qualcosa di sbagliato". Per quanto riguarda gli autori delle violenze, i dati sulle condanne con sentenza irrevocabile per maltrattamento in famiglia - più che raddoppiate negli ultimi 15 anni, passando dalle 1.320 nel 2000 alle 2.923 nel 2016 - evidenziano che nella quasi totalità dei casi (94%) i condannati sono uomini e che la fascia di età maggiormente interessata è quella tra i 25 e i 54 anni, l'arco temporale nel quale solitamente si diventa padri o lo si è già.

"La casa dovrebbe essere per ogni bambino - commenta Raffaela Milano, direttrice dei Programmi Italia-Europa di Save the Children - il luogo più sicuro e protetto e invece per tanti si trasforma in un ambiente di paura e di angoscia permanente. Per un bambino assistere ad un atto di violenza nei confronti della propria mamma è come subirlo direttamente. Moltissimi bambini e adolescenti sono vittime di questa violenza silenziosa, che non lascia su di loro segni fisici evidenti, ma che ha conseguenze devastanti: dai ritardi nello sviluppo fisico e cognitivo alla perdita di autostima, da ansia, sensi di colpa e depressione all'incapacità di socializzare con i propri coetanei. Un impatto gravissimo e a lungo termine che tuttavia, nel nostro Paese, è ancora sottovalutato".