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Coppia acido, parla il complice: "Boettcher stratega, io solo un soldato"

In aula Andrea Magnani si dice "estraneo ai piani" e scagiona Alex dal lancio dellʼacido, indicando Martina come unica esecutrice materiale

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ansa

Alexander Boettcher era "lo stratega" e "io, diciamo pure, che ero il soldato". Lo ha detto in aula Andrea Magnani, il presunto complice di Boettcher e Martina Levato nelle aggressioni con l'acido a Milano. Magnani ha ribadito che non aveva consapevolezza dei piani della coppia e non sapeva che avrebbero lanciato acido contro Stefano Savi, sfigurato il 2 novembre 2014.

"Sette mesi in galera da innocente" - Rivolngendosi al pm, Magnani ha chiesto di "evitare la parola complice, io sono da sette mesi e mezzo in galera e innocente". Il presunto "basista" ha spiegato che diceva "sì" alle richieste di Alexander Boettcher "perché mi fidavo ciecamente di lui" e ha chiarito che sul caso dell'aggressione a Pietro Barbini la coppia "voleva far ricadere la colpa su di me".

In relazione all'aggressione di Stefano Savi, Magnani ha raccontato di aver accompagnato "alle 4 di notte del 2 novembre" la coppia in via Quarto Cagnino, dopo che Martina e Alexander si erano presentati sotto casa sua dicendo che dovevano andare assieme a parlare con "un testimone della presunta violenza sessuale a carico di Martina". In quell'occasione, ha spiegato Magnani, "Martina scese dall'auto con una borsa grande, la stessa che poi usò per il caso Barbini". Nella borsa, stando alle indagini, Levato nascondeva l'acido.

La notte del 2 novembre - Quella notte, poi, Magnani avrebbe "perso di vista" per poco tempo Alexander, "mentre io rimanevo seduto in macchina". Il presunto "basista", inoltre, ha voluto precisare che, a differenza di quanto già messo a verbale nel processo sul caso Barbini finito con le condanne a 14 anni del broker e della studentessa, fu Martina a dire "abbiamo sbagliato persona" e non Alexander.

L'aggressione a Barbini - Magnani ha spiegato di essere stato "presente" anche all'aggressione di Barbini del 28 dicembre 2014 (in un precedente verbale aveva raccontato che era convinto che i due dovessero fare uno "scherzo") e di aver ricevuto "l'incarico" da Alexander di guidare la macchina del broker dopo l'episodio del tentativo di evirazione da parte di Martina nei confronti di Antonio Margarito del maggio 2014. Il 32enne bancario ha spiegato inoltre di non aver saputo fino al 20 gennaio 2015 che Savi era stato colpito con l'acido, perché "io dopo quel fatto non ho letto giornali, né guardato la tv".

Pm: "Qua ognuno recita la sua parte"
- "Ormai qua ognuno sa recitare la sua parte". Con queste parole il pm di Milano Marcello Musso è intervenuto in aula nel corso della deposizione nel processo a carico di Alexander Boettcher del presunto complice Andrea Magnani. "Io ero amico di Alexander - ha spiegato il bancario - non di Martina, con Alexander mi allenavo in palestra ma poi avevamo diverse visioni su tutto, dalla politica, alla sessualità fino alla visione della donna". Magnani ha spiegato anche di aver "mentito alla polizia" prima di essere arrestato lo scorso febbraio, perché "avevo subito minacce".