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Buccinasco, il boss Papalia rivuole l'uso cortile sequestrato dallo Stato

Il sindaco si è rivolto al prefetto Luciana Lamorgese, che ha disposto un sopralluogo delle Forze dellʼOrdine visionare il posto

Buccinasco, il boss Papalia rivuole l'uso cortile sequestrato dallo Stato - foto 1
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Il boss Rocco Papalia, che ha finito di scontare pochi mesi fa la condanna a 26 anni di carcere per omicidio, traffico di droga e sequestro di persona, ha chiesto al Comune di Buccinasco, nel Milanese, di poter utilizzare il cortile sul retro della sua palazzina, per metà sequestrata dallo Stato.

Oggi il luogo è occupato da un'associazione che ospita sei profughi minorenni, che si sono detti "preoccupati" per l'interesse del boss.

L'oggetto del contendere - L'uomo, sottoposto a sorveglianza speciale dal Tribunale, vorrebbe riottenere l'utilizzo del cortile sul retro della sua villetta, confiscata per metà dallo Stato a sua figlia e al marito, dove oggi sono ospitati sei profughi minorenni arrivati dal Centro Africa. Nel cortile in questione, in cui campeggia la scritta "Qui la mafia ha perso", il 23 settembre si era tenuto un incontro sulla penetrazione della 'ndrangheta nella zona.

La risposta delle istituzioni - Anche il sindaco di Buccinasco si è detto "preoccupato" ed ha subito incontrato il prefetto Luciana Lamorgese che ha disposto un sopralluogo delle forze dell'ordine.