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Maturità 2001, com'era l'esame quando sono nati i maturandi di oggi

Nel 2001, quando venivano alla luce gli studenti che dovranno affrontare lʼesame di stato 2020, il coronavirus sarebbe potuto essere al massimo il titolo di un film di fantascienza. Ma i maturandi erano lo stesso alle prese con lʼansia da esame

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La maturità 2020, ai tempi del covid, sarà un momento "storico" per gli studenti che la dovranno affrontare: tutto il mondo è stato stravolto dalla pandemia ancora in corso e nessun maturando, fino a qualche mese fa, avrebbe mai immaginato che ci saremmo ritrovati a giugno inoltrato parlando di mascherine e maxi orale, anziché di tracce di prima prova o di commissari esterni. Non l'avrebbero di certo mai immaginato i maturandi che hanno dovuto fare l'esame "tradizionale" nel lontano 2001, anno di nascita dei maturandi di oggi. Eh si, perché quei quasi 500mila ragazzi che dovranno cimentarsi con l'esame forse più inaspettato di sempre, hanno qualcosa in comune con quelli di 19 anni fa: il momento in cui sono venuti al mondo. Chissà che nelle stelle non era scritto già che sarebbero stati protagonisti di un esame così epico. Di sicuro però ci sarà stato qualche studente che guardava quel cielo di giugno del 2001 alla ricerca di un aiuto divino per risolvere le tracce dell'esame, quello che - come racconta il sito Skuola.net -  alcuni ricordano come tra i più "tosti" degli ultimi anni.

La maturità del 2001: come funzionava

Per loro non ci fu il maxi orale né l'elaborato sulle materie d'indirizzo, niente Cittadinanza e Costituzione o Alternanza Scuola Lavoro. Ma ciò non vuol dire che i maturandi d'inizio millennio fossero meno in ansia. I candidati del 2001, infatti, affrontarono l'esame nato alla fine degli anni '90 (in vigore fino al 2018: quello con la tesina, il saggio breve e la famigerata terza prova. La commissione d'esame era mista ma, per loro fortuna, non era indispensabile avere la sufficienza in tutte le materie per essere ammessi alle prove finali. Inoltre, non esisteva la prova Invalsi per il quinto superiore. Solo fino ad un paio di anni prima (quella del '98 è stata l'ultima edizione), i maturandi avevano affrontato l'esame del '69: quello, per intenderci, con voto in sessantesimi, due sole prove scritte e due sole materie da portare davanti alla commissione (di cui una a scelta).

 

Il ministro dell'Istruzione della maturità 2001

Un giugno turbolento quello di Viale Trastevere proprio nei giorni precedenti l'esame di maturità, con Tullio De Mauro - in carica dal 26 aprile 2000 all'11 giugno 2001 (breve dicastero del governo Amato II) - che lasciava il ministero della Pubblica Istruzione per far spazio a Letizia Moratti, colei che successivamente abolì la riforma Berlinguer (quella con cui si svolsero, appunto, gli esami del 2001), eliminando ad esempio i commissari esterni agli esami di Stato e reintroducendo il voto in condotta. Di fatto, l'esame di maturità 2001 fu "concepito" da De Mauro e poi "adottato" in corsa dalla Moratti, per il secondo Governo Berlusconi (in carica fino al 2005).

 

Le tracce di maturità del 2001: la prima prova

C'è sempre stata curiosità sulle scelte del ministero riguardo le tracce di maturità. Il 2001 non fece eccezione, anche alla luce di quanto appena detto. Quando la commissione aprì il plico (allora, una vera e propria busta sigillata, visto che non esisteva ancora il cosiddetto "plico telematico) della prima prova, ci trovò un brano di Cesare Pavese. La maturità vedeva protagonista lo scrittore Novecentesco con un brano tratto dal celebrerrimo "La Luna e i Falò", di cui si chiedeva analisi e comprensione, con alcuni approfondimenti sul senso di nostalgia dell'autore riguardo ai luoghi dell'infanzia.

Per la Tipologia B - saggio breve o articolo di giornale - furono invece proposti quattro diversi ambiti, ognuno corredato da alcuni documenti di supporto. Per l'ambito Artistico-letterario la traccia proposta fu stata "La piazza, luogo dell'incontro e della memoria"; per quello storico - politico, " L'Unità europea: un cammino di idee e di realizzazioni"; "La scienza: dubbi e paure dello scienziato" per quanto riguarda il saggio tecnico - scientifico e "Musica per tutti, tra arte e industria " per quello socio - economico.

Il tema storico proposto riguardò la lotta delle donne per l'emancipazione femminile nel Novecento (chiedendo la trattazione delle sue fasi salienti), facendo riferimento anche a "canzoni, film, pubblicazioni e a qualunque altro documento ritenuto significativo".

Il tema di ordine generale, infine, partendo dalla Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo, proponeva una riflessione sul tema delle sue violazioni, spesso rimaste impunite, nell'ultimo cinquantennio (quindi, per i ragazzi di allora, dagli anni '50 al 2000).

 

La seconda prova del 2001

Per quanto riguarda lo scritto d'indirizzo, al liceo classico uscì Greco, con la versione "L’uomo cittadino del mondo" di Epitteto, tratta dalle "Diatribe". L'autore fu stato sicuramente una sorpresa per gli studenti e un "unicum" visto che, nella storia degli esami di maturità, dal 1980 non era mai uscito e non è più stato scelto negli anni a venire. Era un filosofo vissuto tra il 50 e il 125 dopo Cristo, nato a Gerapoli, in Frigia, che fu portato a Roma come schiavo ai tempi di Nerone. Dopo essere stato liberato si dedicò alla filosofia stoica. Allo scientifico, invece, la prova di Matematica con problemi e quesiti a scelta tra diverse tracce proposte Al linguistico, per Inglese, un'analisi del testo da "1984" di George Orwell e una da un articolo del The Economist su Internet e la legge. Furono poi proposti tre temi da svolgere nella lingua straniera preferita: Il teatro nelle letterature straniere; la lettura dei quotidiani in Italia, statisticamente meno frequente che in altri paesi; le differenze economico-sociale tra nord e sud in Italia.

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