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In Italia crescono le malattie respiratorie
ma i pazienti non si curano bene

Le "bionde" causa principale di asma e altre patologie. Ma non si seguono le prescrizioni

Ansa

Sono sette milioni gli italiani con problemi di respiro provocati da asma, enfisema e bronchite cronica, e ogni anno si registrano 300mila nuovi casi. Ma, nonostante ciò i pazienti non rispettano le prescrizioni mediche evitando l'uso dei prodotti spray. La scarsa aderenza alla terapia indicata grava sul sistema sanitario anche a livello economico.

Numeri in aumento
In particolare si calcola che soffrano di asma circa quattro milioni di italiani, con picchi tra i più giovani, e di broncopneumopatia cronica ostruttiva (bpco) ben tre milioni, di cui la maggioranza over 65. Un numero destinato ad aumentare anche a causa dell'invecchiamento della popolazione. In base ai dati presentati, le malattie respiratorie sono più frequenti al Sud, con punte che sfiorano l'8 per cento in Basilicata e Calabria.

"Bionde" sotto accusa
Francesco Blasi, professore di Malattie respiratorie dell'Università Statale di Milano ha spiegato: “Il fumo è il primo fattore di rischio per l'insorgenza delle malattie respiratorie, più pericoloso dell'aria inquinata delle nostre città. Il vizio del fumo, che riguarda il 20 per cento degli italiani, determina un aumento del rischio che assorbe e supera quello dello smog, che ha invece un ruolo maggiore nel peggiorare i sintomi. Vivere in città o in campagna dunque modifica in modo marginale il rischio di malattie respiratorie se si cede alle sigarette”.

Malattie prese sotto gamba
Tuttavia, la maggior parte degli italiani continua a sottovalutare queste patologie almeno secondo un'indagine Doxa realizzata per la Società italiana di medicina respiratoria, la Società italiana di allergologia e immunologia clinica e l'Associazione allergologi immunologi territoriali e ospedalieri. Sarebbero solo i malati e i loro familiari (in 9 casi su 10) ad aver compreso che si tratta di patologie invalidanti che possono produrre disturbi molto seri. Appena la metà degli italiani ha sentito parlare dell'asma e poco più di un connazionale su dieci sa cosa sia la bpco. L'asma è al quarto posto fra le patologie note agli italiani, mentre la bronchite cronica è ultima.

Poca aderenza alle terapie
Nonostante l'incidenza del problema,sempre secondo la Doxa, un malato su tre snobba le cure con lo spray, perché le ritiene troppo blande. Per curarsi gli italiani preferiscono pillole o iniezioni nonostante l'80 per cento dei pazienti pensi che gli spray siano comodi, sicuri e facili da usare. Ma non attenersi alle indicazioni del medico aumenta del 20 per cento il rischio di ricoveri e del 50 per cento i costi per le cure. Si calcola che per ogni paziente con asma si spendono ogni anno 1.434 euro e 2.723 per i malati di broncopneumopatia cronica ostruttiva. In Italia la spesa annuale per asma e bronchite cronica è di 14 miliardi di euro, pari a un punto del Pil.

Giorgio Walter Canonica, presidente di Interasma-Global Asthma Association ha spiegato: "L'erogatore è uno strumento fondamentale di somministrazione delle cure. Tuttavia un terzo dei pazienti è erroneamente convinto che assumere un farmaco per via inalatoria sia una terapia blanda ed è a disagio nel farlo davanti agli altri". Per Canonica non è sorprendente che "un milione di pazienti non abbia mai usato gli erogatori e appena 1,7 milioni, cioè 1 su 4, lo impieghi ogni giorno. La maggioranza dei pazienti ne consuma appena due confezioni l'anno, pari a due mesi di cura effettiva".