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Crollo ponte, in bilico la candidatura di Gemme a commissario: spunta Bucci

Dopo il parere negativo dei Cinquestelle sul manager di Fincantieri, pare esserci un accordo sulla nomina del sindaco di Genova

Crollo ponte, in bilico la candidatura di Gemme a commissario: spunta Bucci - foto 1
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La candidatura di Claudio Gemme a commissario per il ponte di Genova è appesa a un filo e addirittura, secondo fonti vicine alla maggioranza, sarebbe ormai superata.

La frenata sarebbe stata determinata dai pareri negativi del M5s su un ipotetico conflitto di interessi per la figura del manager di Fincantieri. Si starebbero quindi valutando nuovi profili: il più accreditato sarebbe quello del sindaco di Genova, Marco Bucci.


I dubbi dei Cinquestelle su Gemme - I bastoni tra le ruote a Gemme, gradito a Salvini, li avrebbe messi il M5s. I presunti conflitti d'interesse a suo carico sarebbero dovuti al fatto che Fincantieri (società di cui è manager) potrebbe essere l'azienda che costruirà il nuovo viadotto e che i familiari hanno un'abitazione nella "zona rossa", quella degli sfollati per il crollo. Nodi "risolvibilissimi, nel caso ci fossero", secondo lo stesso dirigente che nel tardo pomeriggio riteneva di "essere ancora in pista" per la nomina.

L'ipotesi Bucci - Ma l'ipotesi che potesse essere Bucci il commissario era già emersa nelle scorse settimane. Il suo curriculum di manager industriale con un profilo internazionale e il suo ruolo di amministratore locale ne fanno un candidato forte su cui lo stesso presidente della Regione Liguria e commissario per l'emergenza Giovanni Toti non potrebbe che esprimere gradimento. "Sono stati bruciati tanti nomi in questo modo, non vorrei si bruciasse anche il mio", dice scaramanticamente il primo cittadino. E aggiunge: "Se mi fosse richiesto? Io l'ho sempre detto sono al servizio della città, ma sia chiaro con il decreto così com'è scritto sarebbe impossibile lavorare".


Continuano le indagini - Nel frattempo l'inchiesta registra nuovi passi avanti, dopo l'iscrizione nel registro degli indagati del dirigente del Mit Giovanni Proietti. Mentre gli investigatori della guardia di finanza stanno setacciando whatsapp e mail dei dirigenti di Aspe, Spea, Mit e Provveditorato delle opere pubbliche per cercare comunicazioni che potrebbero essere state cancellate, in mattinata sono arrivate pesanti accuse da uno dei testimoni. Il docente del Politecnico di Milano Carmelo Gentile ha puntato il dito contro Aspi e Spea Engineering.

Iniziati i sopralluoghi dei periti - "Il progettista - ha detto al pm Massimo Terrile - ha fatto delle valutazioni improprie, ma anche con quelle valutazioni improprie il ponte era da chiudere. Spea sapeva, aveva calcolato il livello di efficienza che era sotto uno e con quel dato il ponte andava chiuso. A me, però, non diedero tutta la documentazione, altrimenti lo avrei detto anche io". Intanto nell'hangar sotto il viadotto Morandi i periti e consulenti del giudice, degli indagati e delle persone offese hanno iniziato il primo sopralluogo per prendere visione dei reperti, mercoledì i lavori proseguiranno.