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Debito, l'Ue: "Dall'Italia ci si aspettava risposta più dettagliata"

La Commissione: "Stiamo esaminando la lettera inviata dal ministro Padoan e il rapporto sui fattori rilevanti per i conti pubblici"

In attesa di una valutazione più approfondita, fonti della Commissione europea citate dall'agenzia di stampa Askanews hanno fatto sapere che dall'Italia ci si aspettava "risposte più dettagliate" alle misure aggiuntive richieste sul risanamento dei conti pubblici.

A livello ufficiale, la Commissione aveva riferito di aver ricevuto la lettera di Padoan e il rapporto sui fattori rilevanti per il debito, e che i documenti sono in corso di valutazione.

La portavoce Annika Breidthardt ha aggiunto che a livello politico e tecnico "stanno proseguendo le discussioni sulla revisione dell'output gap", una voce macroeconomica rilevante nel valutare la conformità dei conti italiani con il patto di stabilità e di crescita, nuovamente evocata da Padoan nella sua lettera di risposta a Bruxelles.

La lettere all'Ue: deficit 2017 scenderà al 2,1% - Il rapporto deficit/Pil italiano scenderà al 2,1% nel 2017 a seguito dell'aggiustamento richiesto dall'Ue. E' quanto emerge dal rapporto sui fattori rilevanti inviato dal Tesoro alla Commissione. Il governo aveva indicato nel Documento programmatico di Bilancio un deficit per il 2017 al 2,3%: in questo modo sarà quindi rispettata la richiesta di correzione del rapporto pari allo 0,2%.

Moscovici: indispensabile che l'Italia riduca il deficit - L'Italia "faccia quello che deve fare, che riduca il deficit è indispensabile mentre altri Paesi con surplus devono usarlo per investimenti". Così il commissario agli affari economici, Pierre Moscovici, torna sulla questione dei conti pubblici ribadendo che "il debito italiano è elevato, ci sono delle regole ma vogliamo che l'Italia resti un Paesi credibile e solido. E finora abbiamo sempre cercato soluzioni comuni, sia con Padoan sia con il governo".

Confindustria: problema è futuro, non piccole percentuali - La missiva firmata dal ministro dell'Economia "mette in sicurezza pochi punti percentuali, mentre noi vorremmo come Confindustria che il dibattito si orienti su che cosa fare per il futuro del Paese". Il presidente di Confindustria, Vincenzo Bocca, ha commentato così il rapporto tra governo e Ue sulla manovra finanziaria. "Dobbiamo avere una visione di medio termine che porti a un piano a medio termine per il Paese - ha spiegato il numero uno degli industriali italiani - che affronti in termini strutturali tre problemi: debito, deficit e crescita".