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Coronavirus, Conte: "Rafforzare la medicina territoriale" | "Confido che l'Rt scenda sotto l'1,7"

Il premier: "Col sistema di monitoraggio è possibile evitare il lockdown. Le decisioni sulle Regioni sono scientifiche, non arbitrarie". E sulle scuole: "Di per sè non sono un focolaio di contagio"

"Dobbiamo rafforzare la medicina territoriale, non dobbiamo ripetere gli errori del passato. Stiamo soffrendo lo stress degli ospedali anche per questo motivo". Lo ha detto il premier Giuseppe Conte, parlando a "Futura: lavoro, ambiente, innovazione", la tre giorni della Cgil. "Stiamo facendo un lavoro anche con la protezione civile, i medici di famiglia, ma invertire una certa rotta è complicato", ha aggiunto.

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"Confido che l'Rt scenda sotto l'1,7" Nel corso del confronto con il segretario della Cgil, Maurizio Landini, Conte ha affermato di "confidare che il tasso Rt si abbassi da 1,7: vorrebbe dire che saremo incoraggiati ad andare avanti su questa strada. Posso dire che seguo con molta attenzione la curva, ci auguriamo che il plateau sia stato raggiunto e ora inizi l'appiattimento, sarebbe un segnale molto importante di fiducia per tutti. Ma se fossi così dobbiamo continuare così, dobbiamo mettere sotto controllo la curva dei contagi".

 

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"Decisioni su Regioni saranno scientifiche non arbitrarie" "Oggi ci sarà l'aggiornamento dei dati della curva epidemiologica, c'è una cabina di regia, per i livelli di rischio delle singole Regioni - ha spiegato Conte -. Questo comporterà conseguentemente che la cabina di regia, insieme col Cts, indicherà quali sono le Regioni che meritano una nuova classificazione. Il ministro Speranza, con una scelta non arbitraria, recepirà queste indicazioni".

 

"A dicembre no a catarsi liberatoria con assembramenti" Il presidente del Consiglio ha quindi affermato che "a dicembre non dovrà esserci una catarsi liberatoria con assembramenti e convivialità. Ma dovremo sempre convivere con il virus".  

 

"Smart working necessità ma intervenire su nuove disuguaglianze" Il premier ha quindi parlato dello smart working, definendolo come "una necessità cui abbiamo fatto ricorso durante pandemia. Non è la soluzione migliore, farlo sotto necessità, in un'emergenza, ovviamente non è programmare una nuova organizzazione del lavoro più efficiente e questo genera nuove disuguaglianze". 

 

"Le scuole non sono di per se stesse focolaio di contagio" - Il presidente del Consiglio ha detto di ritenere importante mantenere la didattica in presenza, anche perché i dati del governo dimostrano che "la scuola, di per se stessa, non è un focolaio di contagio. E c'è anche il valore ideale della formazione in presenza, la relazione personale tra docente e alunni è fondamentale. Nelle zone rosse abbiamo cercato di mantenere il presidio di elementari e medie. Mandarli a casa sarebbe stata una grossa perdita. Poi è chiaro, quello che avviene intorno alle scuole, prima e dopo, può costituire un focolaio. Ecco perché dobbiamo puntare al rispetto delle regole".

 

"Lunedì il confronto con le parti sociali" Conte ha quindi reso noto: "Ho convocato i tre segretari per lunedì per discutere di legge di bilancio: comincia il confronto con le parti sociali a partire dal sindacato". Il premier ha quindi rassicurato le parti sociali, precisando che verranno coinvolte dal governo anche sulla definizione del Recovery plan. "Ci sarà un tavolo doveroso con le parti sociali anche sul Recovery fund. Anche loro devono partecipare", ha detto.

 

"Soldi Recovery fund non vanno distribuiti a pioggia" Secondo il premier, i soldi del Recovery fund andranno utilizzati per finanziare "grandi progetti, grandi modernizzazioni" e non devono essere distribuiti "a pioggia". "Dobbiamo creare nuove opportunità di lavoro, non solo intervenire a salvaguardare il lavoro che c'è - ha sottolineato -. Alcuni preoccupati che la transizione energetica tagliera' posti di lavoro. Pero' studi molto accreditati dicono che la transizione energetica creerà invece nuove opportunità".

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