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"Stop a certi giudici e sinistra"

Premier: nel Lazio piano per esclusione

Attacca i magistrati, l'opposizione, i giornali.

L'esclusione della lista del Pdl a Roma, e prima in Lombardia, per il premier sono frutto di un "piano ben studiato". "Stanno tentanto di fare una grande porcheria", attacca Berlusconi impegnato in una manifestazione elettorale nel Lazio. ''La sinistra e la sua mano giudiziaria non hanno perso il vizio - rincara - vogliono vincere senza avversari'', ha concluso il premier.

Il caos delle liste elettorali ''non è un caso ma mi sembra un disegno molto ben pensato'', assicura Berlusconi. Poi scagiona i suoi: ''I responsabili del partito non hanno nessuna responsabilità per quello che è accaduto, li ho interrogati per ore ma anche tra di noi hanno fatto passare l'idea che abbiamo fatto un pasticcio ma non è cosi". Quindi per avvalorare la sua tesi fa notare: "Abbiamo presentato liste in tutta Italia e non abbiamo avuto problemi ma, guarda caso, proprio nelle due situazioni piu' importanti c'e' stato qualche problema''. ''Questa signora - dice riferendosi al magistrato Anna Argento - avrebbe dovuto rincorrere i nostri delegati per permettere a milioni di cittadini di esprimere il loro voto per il primo partito italiano''.

Quindi l'attacco ai leader del centrosinistra, Bersani e Di Pietro, alla candidata alla Regione Lazio Bonino. "Nella manifestazione organizzata dall'opposizione sul palco ci sarà - spiega il premier - una amalgama terrificante contro la quale daremo una risposta forte e dura''. E una promessa: chiusa la tornata elettorale la maggioranza si impegnerà alla riforma della giustizia.

Lapidaria la risposta di Bersani
"Ormai è un disco rotto. A Berlusconi direi basta". Così il segretario del Partito Democratico replica da Reggio Emilia alle parole di Silvio Berlusconi. "Cosa dovrebbero dire - si è interrogato Bersani - tutte le liste che sono state escluse in queste elezioni e tante volte nelle elezioni precedenti. Basta - ha concluso - finiamola lì, mettiamoci a discutere dei problemi che interessano alla gente".


L'ironia di Bossi
Dopo la presa di posizione del premier, sul caso liste è intervenuto anche il Senatur: "Io direi che come segretario avrei mandato a portare le liste delle persone perbene - ha detto Bossi da Rodengo Saiano (Bs) - ma anche qualche persona decisa. Farsi mettere sotto, farsi impedire di presentare le liste dai radicali è il massimo. E' gente che digiuna e che quindi non ha molte energie addosso". 

Bossi ha quindi aggiunto: "Berlusconi dice che sono stati i radicali a impedirci di presentare le liste. Io non mi sarei fatto fermare da gente che non mangia, che digiuna, che non ha energia addosso, in corpo. Può darsi benissimo che ci sia bisogno di rivedere la legge sulla presentazione delle liste"