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Corruzione, ai domiciliari il presidente della Liguria Toti 

Agli arresti domiciliari anche l'imprenditore Spinelli e Matteo Cozzani, braccio destro del governatore. In carcere l'ad di Iren Signorini

Il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, è stato posto agli arresti domiciliari nell'ambito di un'inchiesta della Dda di Genova e della guardia di finanza sulle elezioni regionali liguri del 2020.

L'accusa è di corruzione. "Siamo tranquillissimi", ha detto il governatore rientrado nel suo appartamento a Genova, scortato da personale della guardia di finanza in borghese. Toti potrebbe adesso recarsi nella sua casa ad Ameglia, nello spezzino, dove ha la residenza. Il suo avvocato: "Toti è sereno e conta di spiegare tutto". Altre nove persone, fra cui il capo di gabinetto del governatore, Matteo Cozzani, sono state raggiunte da misure cautelari ed è stato eseguito un sequestro di 570mila euro nei confronti di alcuni imprenditori. La Procura genovese ha inoltre disposto una serie di perquisizioni.

Corruzione, ai domiciliari il presidente della Liguria Toti  - foto 1
Tgcom24

 

Spinelli ai domiciliari, Signorini in carcere

 Per quanto riguarda l'inchiesta che ha coinvolto Toti, ai domiciliari è finito anche l'imprenditore genovese Aldo Spinelli, ex presidente di Genoa calcio e Livorno, mentre in carcere c'è l'ex presidente dell'Autorità di Sistema portuale del Mar Ligure Occidentale Paolo Emilio Signorini, oggi amministratore delegato di Iren. Secondo l'inchiesta l'imprenditore avrebbe dato soldi a Toti per ottenere in cambio favori come la concessione a Spinelli per le aree del terminal Rinfuse. 

 

Le accuse per Matteo Cozzani e suo fratello Filippo

 Il braccio destro di Toti, Matteo Cozzani, è accusato di corruzione elettorale, aggravata dalla circostanza di cui all'articolo 416-bia.1 c.p. perché, per l'accusa, avrebbe agevolato l'attività di Cosa Nostra. In particolare, avrebbe agevolato il clan Cammarata del mandamento di Riesi con proiezione nella città di Genova. È accusato anche di corruzione per l'esercizio della funzione. La procura della Spezia ha emesso una decina di ordinanze di custodie cautelari nei confronti di Cozzani per quella che potrebbe essere considerata l'inchiesta 'madre'. Per Cozzani sono stati disposti i domiciliari. Arrestato anche suo fratello Filippo, titolare di alcune aziende di famiglia.

 

Liguria, il profilo di Giovanni Toti

 

Altri sei imprenditori coinvolti

 Arresti domiciliari anche per Raffaele e Mirco Paletti, imprenditori vicini a Matteo Cozzani, amministratori del Grand Hotel di Portovenere, coinvolti per aver dato e promesso utilità a quest'ultimo in cambio di agevolazioni fornite dall'ex sindaco in favore delle loro società. Disposta una misura interdittiva del divieto temporaneo dall'esercizio delle attività imprenditoriali e professionali svolte per altri 6 imprenditori, a vario titolo coinvolti. Tra i sei uno è il presidente di Confindustria Nautica Saverio Cecchi, oltre che rappresentante legale della società 'I saloni nautici srl', uno è il direttore commerciale del Salone Nautico Alessandro Campagna, entrambi indagati per corruzione dalla Procura di La Spezia. Coinvolti poi due imprenditori genovesi attivi nel settore pubblicitario: uno è il rappresentante legale di una società partecipata dal Comune di Lerici e contestualmente presidente del comitato delle Borgate del Palio del Golfo della Spezia, uno è membro del cda della società di trasporto pubblico partecipata dal Comune della Spezia, rappresentante legale di una società partecipata dalla Camera di commercio della Spezia e vice capo di gabinetto del sindaco di La Spezia. 

 

Indagato consigliere amministrazione Esselunga

 Nell'inchiesta risulta coinvolto anche Francesco Moncada, consigliere di amministrazione di Esselunga Spa Moncada, sottoposto al divieto temporaneo di esercitare l'attività imprenditoriale e professionale con l'accusa di corruzione. Identica misura anche per Roberto Spinelli, imprenditore nel settore logistico e immobiliare, figlio di Aldo, e per Mauro Vianello, imprenditore attivo nell'ambito del Porto di Genova, accusato di corruzione nei confronti di Signorini, ex presidente del Porto. 

 

Coinvolto l'editore di Primocanale Maurizio Rossi

 Nell'inchiesta risulta indagato poi l'editore di Primocanale Maurizio Rossi, che sarebbe accusato di finanziamento illecito sotto forma di campagna politica andata in onda sull'emittente tv. 

 

L'Antimafia chiede di acquisire gli atti

  Gli atti dell'inchiesta di Genova sono stati chiesti dalla commissione parlamentare Antimafia. 

 

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