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Berlusconi: inaccettabile la Gandus

"Giudice non può manifestare in piazza"

"Non lascio la politica fino a quando non saremo riusciti a fare la separazione delle carriere per i giudici".

Lo afferma Silvio Berlusconi all'assemblea di Confesercenti. "Non è accettabile che chi giudica un cittadino di centrodestra vada in piazza a manifestare contro il governo", dice il premier sul processo Mills e sul giudice Nicoletta Gandus. "E' meglio che non parli dei grumi eversivi - conclude -, altrimenti ne verrebbe fuori un gran polverone".

Assemblea infuocata quella della Confesercenti, dove il premier ha parlato della magistratura usando toni accesi soprattutto nei confronti delle cosiddette "toghe rosse". Qualche fischio dalla platea che non ha impensierito opiù di tanto il presidente del Consiglio Il premier si è anche intrattenuto sulle prossime elezioni europpe e sull'importanza di costruire un'unione sempre più forte ed efficiente nei settori del mercato, della difesa  della sicurezzza.    

"Importante la divisione delle carriere"
E proprio a proposito delle "toghe rosse", uno dei passaggi più contestati dalla platea di Confindustria, che il premier ha affermato che "esistono grumi eversivi nella magistratura", riferendosi a quelle frange di giudici che possono anche "processare un deputato del centrodestra e poi manifestare in piazza per la sinistra".

"Non lascerò la politica fino a che non saremo riusciti a dividere l'ordine dei magistrati dell'accusa, da quello dei magistrati che giudicano", aggiunge il presidente del Consiglio che prosegue dicendo che "per fare il mestiere di magistrato, occorrerà fare un esame specifico, con test attiduninali psicologici continuativi". Secondo Berlusconi i giudizi espressi nei tribunali sono spesso il risultato di tesi precostituite che se vengono ribadite con sentenze, possono portare a conseguenze nefaste per i cittadini onesti e rovinar loro l'esistenza.

"Fischi irrilevanti"
"Quando mi hanno detto di governare il Paese io ho posto la condizione che questa magistratura non potesse perseguirmi: non devo subire le aggressioni delle toghe rosse". Parole del premier che all'assemblea Confesercenti suscitano fischi da una parte della platea. "Domani i giornali diranno che mi avete fischiato - ha replicato Berlusconi - ma siete pochi, siete percentualmente irrilevanti".

"Lodo Alfano sottoscritto da Napolitano"
Riferendosi al lodo Alfano, Berlusconi ha aggiunto che "questa legge è passata con la firma immediata del presidente della Repubblica e sospende i processi per il presidente del consiglio, i presidenti di Camera e Senato e il capo dello Stato, per il tempo in cui si devono occupare del paese, quindi non devono subire le aggressioni che le toghe rosse sono abituate a fare".

"Alcuni giornalisti vogliono fare del male"
"Mio padre diceva una cosa santa: se uno nasce con la voglia e il piacere di fare male ha tre possibilità. La prima, fare il delinquente; la seconda, fa il pm e la terza fa il dentista. Adesso, però i dentisti hanno trovato le punturine che non ti fanno sentire più male...". Il Cavaliere cita le parole del padre per puntare il dito anche sui giornalisti, prendendo spunto dalle polemiche di questi giorni sul caso Mills e la vicenda di Noemi Letizia.

Il presidente del Consiglio aggiorna l'aneddoto paterno con una piccola modifica: "I dentisti ora hanno trovato le punturine per non fare sentire piu' male e siccome a me piaceva il numero 3 che è il numero perfetto, allora io ci ho messo i giornalisti. Anzi, certi giornalisti, ma a dire la verità sono molti come vedete in questi giorni".

Anm: "Inaccettabili gli insulti del premier"
Sono ''inaccettabili'' gli ''insulti quotidiani'' del presidente del Consiglio ai magistrati. Cosi'' Silvio Berlusconi mette in crisi la stessa ''credibilità del Paese''. L'Associazione nazionale magistrati reagisce in questo modo alla nuova sortita del premier sui giudici, confermando che non intende scendere sul terreno dello scontro.''A differenza della politica la magistratura non è in campagna elettorale e non può e non vuole farsi trascinare su un terreno di contrapposizione che non le appartiene'', premette il presidente Luca Palamara, ma ''è inaccettabile questo clima di insulti''.

''La politica - aggiunge - si assuma la responsabilità della credibilità e fiducia che i cittadini debbono riporre in una fondamentale istituzione dello Stato, nel pieno e reciproco rispetto''.''In uno Stato di diritto fondato sulla divisione dei poteri non è accettabile che il primo ministro rivolga insulti e invettive nei confronti dell'ordine giudiziario - ribadisce il segretario Giuseppe Cascini -. In questo modo il capo del governo mina la credibilità delle istituzioni e del Paese'' . E il fatto che ''tali invettive siano ormai quotidiane non ne diminuisce la gravità e impone a tutti noi di non abituarsi a questo metodo di confronto''.