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Elezioni, depositati 177 simboli

Il Viminale ne deciderà lʼammissibilità

Si è conclusa la corsa al Viminale per depositare i simboli elettorali e poter partecipare alle prossime elezioni politiche.

In tutto sono 177, sette in più del 2006. La parola ora passa al ministero dell'Interno che dovrà esaminarli e dichiararne l'inammissibilità entro 48 ore. Numerosi i nomi singolari come la Lista del grillo - no euro, il Partito Impotenti Esistenziali e No monnezza in Campania - Partito animalisti ambientalista.

I 177 simboli sono esposti in sei bacheche: tra di loro anche quelli dei partiti tradizionali e delle principali coalizioni; molti infatti i partiti che, pur facendo parte di una coalizione, hanno depositato il proprio simbolo per evitare imitazioni tra loro il Prc, i Verdi, i Comunisti italiani, Forza Italia e i radicali. Non c'è l'Unione.

Fantasia al potere
Molti i simboli che lasciano decisamente spazio all'inventiva. Tra i più singolari No monnezza in Campania - Partito animalisti ambientalista, il Partito Impotenti Esistenziali del dottor Cirillo, Zarlenga Omnia che su sfondo blu rappresenta il mondo con sparsi qua e là palloni di calcio, Casinò Centro Italia con il tappeto da roulette e Lista del grillo - no euro, una confederazione di tanti piccoli partiti che si ispira al Beppe Grillo-pensiero. Tre sono dedicati alla casta: si chiamano Casta contro e sono stati presentati da Mario Nicoletti; il simbolo di Carmine Abagnale Non remare contro raffigura un'onda che si alza. Tre rappresentano gli italiani in sud d'America: quello di Luigi Pallaro, Paladini d'Italia con crociato che issa su una spada sguainata il tricolore e L.I.R.A., libertà, indipendenza, rispetto, amore con bilancia e tricolore.

 

Dal Pd al PDD
La lista di Stefania Ariosto si chiama PDD (partito delle donne), raffigura una rosa al centro con la scritta ''in nome delle donne'', che rivisita il titolo del libro di Umberto Eco, ''In nome della rosa''. Il segretario della Democrazia Cristiana, Angelo Sandri, ha depositato il simbolo del suo partito e ha fatto sapere di aver denunciato Giuseppe Pizza per truffa aggravata: il contrassegno di Democrazia Cristiana di Sandri e quello della Dc di Pizza sono infatti molto simili. C'e' poi chi gioca con il nome di Veltroni come il simbolo Veltro nuova alba e la sagoma della testa di un cane. Diverse infine le liste con falce e martello. L'ultimo simbolo in ordine di presentazione si chiama Italia Popolare ed è quello originale dei Popolari. Candidato premier è Antonio Di Dio, che ci tiene molto a ricordare che il simbolo è quello che c'era all'epoca di Gerardo Bianco. Dopo la decisione del Viminale sull'ammissibilità dei simboli, l'ultima parola in caso di contestazioni spetterà alla Cassazione. Tra l'8 e il 10 marzo sarà poi possibile depositare le liste dei candidati.