Germania, fake news su uno stupro di gruppo: un poliziotto va di porta in porta per smentire la bufala
La notizia di una molestia ai danni di una diciassettenne si ingigantisce attraverso i social. Le forze dell'ordine decidono di contattare gli utenti che hanno diffuso la storia su Facebook
La notizia di uno stupro di gruppo ai danni di una bambina di undici anni aveva sconvolto gli abitanti di Traunstein, un paesino nel sud della Germania.
Gli autori dell'aggressione, un gruppo di rifugiati afgani, hanno ricevuto insulti e attacchi sui social. Peccato che la storia fosse falsa. Un poliziotto della zona, Andreas Guske, ha deciso così di scendere in campo per smentire la bufala, incontrando tutte le persone che avevano condiviso la fake news.
La bufala si è sviluppata a partire da un vero fatto di cronaca. Un afgano era stato accusato di molestie contro una diciassettenne della zona. Il tam tam social ha, però, presto trasformato completamente l'episodio: diminuisce l'età della vittima mentre aumentano il numero degli aggressori. La falsa storia ha indignato gli utenti di Facebook che hanno iniziato a condividere e a commentare la notizia. Le forze dell'ordine hanno deciso allora di intervenire: hanno diffuso un comunicato stampa per spiegare esattamente l'accaduto, ma questo non ha portato i risultati sperati.
A questo punto il poliziotto Andreas Guske ha pensato di bussare alla porta di ogni utente che aveva pubblicato la bufala per spiegare cosa era davvero accaduto. Dopo l'incontro tutti i cittadini incontrati, tranne uno, hanno deciso di rimuovere la storia dai propri profili Facebook.