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Emergenza profughi, Matteo Renzi: "Ue superi le divisioni nazionali"

Il premier striglia "lʼEuropa che ha sottovalutato gli interventi in Libia e in Siria" poiché "non basta cacciare un dittatore serve lʼintervento culturale". Ora "siamo a un bivio: bisogna ritrovare gli ideali perduti"

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ansa

Matteo Renzi scrive una lettera a Repubblica sull'emergenza profughi e sul "risveglio" dell'Unione europea. "All'improvviso tutti si sono accorti di ciò che stava accadendo - afferma il premier -. E davanti alla tragedia hanno capito che non c'era più modo di girarsi dall'altra parte". Renzi striglia l'Europa che "ha sottovalutato il peso delle iniziative in Libia e Siria", poiché non basta "cacciare un dittatore, serve intervenire culturalmente".

L'Ue ha quindi "sopravvalutato la propria capacità di costruire un futuro in quei territori", non capendo che non si vince senza "la sfida educativa, culturale, economica, in quei paesi; e dunque la sfida politica".

Nella lettera, il presidente del Consiglio non dimentica di menzionare né le vittime né gli italiani impegnati nel salvare vite umane: "Ad essere uccisi sono donne, bambini, anziani; affogati dai trafficanti di uomini. Ne abbiamo visti a decine morire nel Mediterraneo. E ne abbiamo salvate a migliaia di vite con la Marina Militare, la Guardia Costiera, il nostro volontariato".

L'Europa che adesso si sta svegliando deve però cambiare passo e "superare gli egoismi nazionali". "Occorre dunque superare Dublino. Giusto che gli hotspot siano gestiti a livello europeo, ma ciò sarà possibile solo se ogni Paese accoglierà un certo numero di ospiti (quote) e i rimpatri per chi non ha diritto di asilo verranno organizzati dall'Unione Europea, e non dai singoli Stati".

"L'Europa, del resto, è a un bivio - ribadisce -, e non lo dicono solo i giornali o la politica, è sotto gli occhi di ognuno di noi ogni giorno. O ritrova le ragioni, ideali, del proprio stare insieme. Oppure diventa un noioso condominio di regole astratte e sterili. Regole quasi sempre economiche, e per di più molto spesso sbagliate".