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Egitto, Usa: "Momento di cambiare"

Opposizioni:"No a proposte Mubarak"

"Indietro non si torna": l'Egitto ha bisogno di un governo "rappresentativo".

Lo ha detto il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, spiegando che gli Usa non intendono dettare a Mubarak cosa fare, ma inequivocabilmente suggeriscono che è giunto il momento di cambiare. Vertice tra il vicepresidente Suleiman e i principali partiti d'opposizione. "Le proposte di Mubarak sono insufficienti", hanno detto al termine dell'incontro.

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Mubarak ordina inchiesta indipendente su violenze
Il presidente egiziano, Hosni Mubarak, ha ordinato una "inchiesta indipendente" sulle violenze scoppiate durante le manifestazioni anti-governative in Egitto e che mercoledì fecero 11 vittime. Lo ha riferito l'agenzia ufficiale MENA. L'organismo sarà "imparziale" e composto da "figure conosciute per la loro onestà e credibilità". La commissione indagherà sulle "terribili e inaccettabili violazioni a danno di tanti manifestanti vittime innocenti".

Casa Bianca: "Tutti i governi rispettino i Trattati internazionali"
Tutti i futuri possibili governi in Egitto dovranno "rispettare" i Trattati internazionali esistenti: lo chiede la Casa Bianca attraverso il portavoce Robert Gibbs. In particolare si pensa faccia riferimento al Trattato di pace con Israele, siglato nel 1979 e mai accettato dai Fratelli Musulmani che ora sono chiamati al processo di transizione nazionale in Egitto.

Casa Bianca: "Elezioni rapide è impresa ambiziosa"
L'organizzazione di elezioni libere in tempi rapidi in Egitto rappresenta sicuramente "un'impresa ambiziosa". Lo sottolinea il portavoce della Casa Bianca, Philip Crowley, ricordando anche i problemi costituzionali del Paese. La costituzione egiziana prevede elezioni non prima di 60 giorni in caso di uscita di scena del presidente. "Il problema è di capire se l'Egitto è oggi pronto a elezioni libere e democratiche sapendo che il passato recente ha fatto vedere, onestamente, che le elezioni non sono state veramente libere e giuste'', aggiunge.

Governo decide aumenti stipendi e pensioni
Il governo egiziano ha deciso di aumentare del 15 per cento gli stipendi e le pensioni degli impiegati statali, nel tentativo di raccogliere sostegno per il presidente Hosni Mubarak. Lo riferisce l'agenzia di stampa Mena, citando il nuovo ministro delle Finanze Samir Radwan. La decisione, che entrerà in vigore nel mese di aprile, è stata presa nella prima riunione di gabinetto da quando sono scoppiate le proteste anti-regime.

Usa: rilasciato responsabile Google
Il Dipartimento di Stato americano ha reso noto di essere stato informato da un familiare di Wael Ghonim che in Egitto il responsabile marketing di Google nel Paese è stato rilasciato. Il Dipartimento di Stato ha precisato di non avere ulteriori informazioni su Ghonim, responsabile marketing del colosso americano per il Medio Oriente e in Nord Africa. Dell'uomo si erano perse le tracce fin dal 27 gennaio scorso.

Germania sospende export armi in Egitto
La Germania ha deciso di sospendere le esportazioni di armi verso l'Egitto per il timore di violazioni dei diritti umani nelle proteste contro il presidente Hosni Mubarak. Lo riferisce il ministero dell'Economia in una nota, spiegando che il governo non siglera' nuovi accordi commerciali per il trasferimento di armi al Cairo fino a nuove indicazioni. Il governo tedesco fa inoltre sapere che potrebbe rivedere i contratti già approvati per la fornitura di attrezzature militari. La legge tedescha vieta l'export di armi in paesi accusati di violazione dei diritti umani. Dati alla mano, le forniture tedesce all'Egitto nel 2010 sono state di un valore pari a 22 milioni di dollari, in calo rispetto ai 77,5 milioni di 2009.

Governo oggi si riunisce
Il governo del presidente Hosni Mubarak terrà oggi la prima riunione plenaria da quando è inziata la protesta popolare.

Obama: "Fratelli musulmani non ci preoccupano"
Il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, non è preoccupato dall'influenza della Fratellanza Musulmana, che per la prima volta partecipa ai negoziati con il governo, perché, ha spiegato, la formazione islamica non gode del sostegno della maggioranza degli egiziani.

"E' il momento di cambiare"
"Indietro non si torna": l'Egitto ha bisogno di un governo "rappresentativo". Lo ha detto il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama. Obama ha sostenuto che gli Usa non intendono dettare al presidente Mubarak cosa fare, ma inequivocabilmente suggeriscono che è giunto il momento di cambiare.