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Morto l'ex scacchista Bobby Fischer

Era in esilio, mai perdonato dagli Usa

L'ex campione del mondo Bobby Fischer è morto: bandito dagli Stati Uniti, viveva in esilio in Islanda.

Fischer era nato nel 1943 ed è stato il primo campione del mondo americano nel 1972 - quando aveva sconfitto in Islanda il campione russo Boris Spassky. Subito dopo abbandonò la scena scacchistica. Washington non gli perdonò mai l'aver disputato "La rivincita del XX secolo" nel 1992 nell'ex Jugoslavia allora sotto embargo Onu.

Nacque a Chicago dove visse assieme alla madre e alla sorella maggiore. All'età di sei anni, quando la famiglia si spostò a Brooklyn, Fischer imparò da sé il gioco degli scacchi, leggendo il libretto di istruzioni di una scacchiera. Si allenò con sua sorella, ma nel giro di qualche settimana si dimostrò un giocatore troppo forte per lei.

A 13 anni sua madre chiese a John Collins di essere il suo insegnante di scacchi. Collins aveva insegnato a diversi grandi giocatori, compresi William Lombardy e Robert Byrne. Il suo primo vero trionfo arrivò quando vinse il campionato juniores statunitense, nel luglio 1956. Nel gennaio 1958 Fischer diventò campione degli Stati Uniti. Oltre al titolo, Fischer si qualificò per partecipare agli Interzonali, il primo passo verso la sfida del campione del mondo. Nessuno dava al giovane Fischer molte possibilità di passare gli Interzonali (i primi sei si qualificavano per il Torneo dei Candidati); fu quindi una sorpresa quando, dopo un buon finale, Fischer concluse quinto a pari merito. In quell'occasione ottenne anche il titolo di Grande Maestro.

Fu a questo punto, durante il Torneo dei Candidati, che Fischer si trovò faccia a faccia con i giganti russi, cosa che avrebbe caratterizzato il resto della sua carriera di giocatore. A causa del numero di giocatori russi coinvolti nel torneo (l'Unione Sovietica dominò le competizioni internazionali per gran parte della sua storia), era in teoria possibile che si accordassero su brevi patte tra di loro, al fine di concentrare tutti i loro sforzi sul contingente non russo.

Una volta che gli altri venivano eliminati, i russi sarebbero rimasti a contendersi il diritto di sfidare il campione del mondo in carica (all'epoca era Mikhail Botvinnik, che aveva recentemente sconfitto Vasilij Smyslov in una rivincita per riprendersi la corona). Fischer riteneva che i giocatori sovietici avessero in effetti scelto di arrangiare il torneo in quel modo, e questo portò ad un'aspra battaglia tra Fischer e la FIDE, che alla fine portò allo smantellamento del Torneo dei Candidati in favore di una serie di incontri a eliminazione diretta.

Fu il ciclo dei candidati del 1969 che portò Fischer sulla strada del campionato del mondo. Quello che la stampa, soprattutto occidentale, ribattezzò subito l'"incontro del secolo" tra Spassky e Fischer si svolse a Reykjavík, Islanda, da luglio a settembre del 1972. All'inizio, dato il suo temperamento volubile e le molte richieste che pose agli organizzatori, sembrò improbabile che Fischer si presentasse, ma all'ultimo minuto decise di partecipare. E' stato detto che una telefonata di Henry Kissinger, che faceva appello al suo patriottismo, aiutò a salvare l'incontro; il fatto che una donazione di 125.000 dollari portò il premio a 250.000$ fu probabilmente un altro fattore determinante.

Fischer ottenne una vittoria in scioltezza su Spassky per 12,5 a 8,5. Fu considerata anche una specie di vittoria propagandistica per gli Stati Uniti del periodo della Guerra Fredda, confermante che il più forte giocatore del mondo, in uno sport dominato dai sovietici fin dalla fine della seconda guerra mondiale, era ora un americano.

La vittoria del titolo portò a Fischer e agli scacchi una pubblicità incredibile negli USA. Il pubblico statunitense impazzì per la sfida Fischer-Spassky. Fischer divenne una celebrità. Ricevette innumerevoli offerte come testimonial e apparì anche nella televisione nazionale. L'ultima volta che gli scacchi erano stati così attuali tra il pubblico americano, fu quando Paul Morphy ritornò negli USA dopo aver battuto i più grandi maestri europei.

Nel 1975 giunse il momento in cui Fischer dovette difendere il titolo, contro Anatoly Karpov. Fischer non aveva giocato una sola partita ufficiale da quando aveva vinto il titolo e stese delle condizioni vincolanti per il match che non furono accettate e quindi Fischer rinunciò al titolo. Karpov divenne campione per abbandono dell'avversario. A questo punto Fischer scomparve, e non giocò a scacchi in pubblico per quasi venti anni.

Riemerse dall'isolamento per sfidare Spassky (allora piazzato al 96-102 posto della classifica mondiale) per "La rivincita del XX secolo" nel 1992, dopo vent'anni di assenza dalle competizioni. Questo incontro - che venne giocato utilizzando il suo nuovo orologio - si svolse a Budva (all'epoca in una Jugoslavia sottoposta a un duro embargo da parte dell'ONU, che comprendeva sanzioni sugli eventi sportivi), e generò qualche controversia. In una conferenza stampa prima dell'incontro, un Fischer istrionico sputò su un documento del Dipartimento di Stato degli Stati Uniti, che proibiva a Fischer di giocare negli stati Balcanici a causa delle sanzioni economiche al momento in vigore. Per tutta risposta, Fischer venne incriminato e venne emesso un mandato di cattura per il suo arresto. Da allora non è più tornato negli Stati Uniti.

Dopo l'incontro, che Fischer si aggiudicò abbastanza facilmente, scomparì improvvisamente un'altra volta. Nel 1999 rilasciò un intervista telefonica ad una radio ungherese che iniziò con Fischer che rispondeva alle domande degli ascoltatori, ma che ben presto degenerò in un invettiva incoerente, nella quale Fischer si descriveva come vittima di una cospirazione internazionale giudaica.

Anche se Fischer non ha giocato a scacchi in pubblico dal 1992, ci sono state diverse voci sul fatto che giochi su Internet (nessuna di queste si ritiene abbia basi nella realtà).

Il 13 luglio 2004 Robert James Fischer viene arrestato all'aeroporto "Narita" di Tokyo dalle autorità nipponiche per conto degli Stati Uniti d'America, ufficialmente per un passaporto irregolare. Fatto sta che il Governo statunitense non ha mai perdonato a Fischer l'aver disputato "La rivincita del XX secolo" nel 1992 nell'ex Jugoslavia.

Viene rilasciato qualche mese dopo quando il Governo islandese gli concede il passaporto. Dopo il ritiro in Islanda si perdono nuovamente le tracce di questo grande campione fino all'inizio di dicembre 2006 quando su un canale della televisione islandese stanno diffondendo una trasmissione sugli scacchi. Due grandi maestri si stanno sfidando in diretta con cadenza di 30 minuti a testa. Ad un certo punto il giocatore con il nero sbaglia e perde. I due avversari cominciano allora ad analizzare la posizione per trovare quale sia la continuazione corretta. Nel corso dell'analisi giunge una telefonata allo studio televisivo. E' Bobby Fischer il quale, in diretta dice al conduttore televisivo: "vorrei segnalare che la continuazione vincente per il nero è la seguente".

Fornisce quindi una sequenza di tre mosse assai spettacolari. I due grandi maestri si affrettano a controllare e convengono che il piano corretto è quello proposto da Bobby. Malgrado Fischer viva da recluso non ha perso l'abilità di creare, sulla scacchiera, mosse geniali. (fonte Wikipedia)