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Francia: sterminata una famiglia britannica
Tra i cadaveri trovata una bambina viva

I tre morti nellʼauto uccisi con colpo di proiettile alla testa. Identificato lʼuomo: londinese, 50 anni, nato a Baghdad. Il massacro vicino al lago di Annecy. Sopravvissute le due figlie della coppia. Poco lontano, assassinato anche un ciclista

Afp

Finisce nel sangue la vacanza di una famiglia britannica in Alta Savoia, Francia. Padre, madre e nonna sono stati ritrovati uccisi a colpi di arma da fuoco nella loro Bmw nei pressi del lago di Annecy. Alla strage sono sopravvissute soltanto le due figlie dell'uomo: una bimba di quattro anni, rimasta per otto ore immobile, nascosta tra le gambe di mamma e nonna uccise, e un'altra di otto, ritrovata ferita vicino all'auto.

E' rimasto ucciso anche un ciclista che abitava in un Comune vicino e che probabilmente si è trovato nel posto sbagliato al momento sbagliato: l'uomo avrebbe infatti assistito alla sparatoria e sarebbe poi stato freddato perché non parlasse. A dare l'allarme è stato un altro ciclista. L'uomo, un impiegato della UgiTech in congedo parentale e che vive nella zona, era uscito per fare un giro in bicicletta: sotto shock, ha dovuto ricorrere a cure mediche.

Identificato il papà: di Londra, era nato a Baghdad
Il proprietario dell'auto crivellata dai colpi, e quindi probabilmente anche l'uomo ucciso, si chiamava Saad al-Hilli, secondo quanto si apprende dalla polizia francese. Al Hilli, 50 anni, era nato a Baghdad e viveva con la famiglia a Claygate, a sud di Londra.

La bambina nascosta tra i corpi
La piccola di quattro anni della coppia, sopravvissuta alla strage, non è stata individuata fino a mezzanotte, quindi parecchie ore dopo l'arrivo della polizia sul luogo del delitto. La sorellina, trovata fuori dall'auto, è stata trasportata all'ospedale di Grenoble e, pur in condizioni gravi, non è in pericolo di vita. A Grenoble è stata sottoposta a un delicato intervento chirurgico.

Secondo la versione ufficiale, gli agenti hanno constatato la morte delle quattro persone, soccorso la piccola di 8 anni ferita , e poi non hanno toccato nulla sulla scena del crimine fino a quando non sono arrivati gli esperti della polizia scientifica, ma ormai era già notte. Per questo la bimba non è stata individuata fino a mezzanotte, otto ore dopo la sparatoria. Ora è affidata alle cure di psicologi. "La bimba ha cominciato a parlare spontaneamente, in inglese, quando un poliziotto l'ha presa in braccio e tirata fuori dall'auto", ha raccontato il procuratore di Annecy, Eric Maillaud.

Polizia sotto accusa
In seguito a quanto accaduto, la polizia è sotto accusa. I parenti della bimba hanno infatti criticato aspramente il comportamento degli agenti francesi, che avrebbero atteso troppo a lungo prima di muovere i corpi. La piccola sarebbe infatti rimasta immobile per ore, probabilmente in stato di shock, mentre già la polizia effettuava i primi esami nella zona.

"Avevamo avuto istruzioni di non entrare nell'auto e di non muovere i cadaveri", si è giustificato il tenente colonnello della polizia locale Benoit Vinnemann. Il motivo dell'attesa sarebbe stato il fatto che i vetri crivellati di colpi dell'auto avrebbero potuto esplodere, compromettendo la scena del delitto. "Poliziotti e vigili del fuoco avevano guardato dai vetri dell'auto ma non hanno percepito alcun cenno di vita - ha detto ancora Vinemann - . La bambina era così attaccata al corpo della madre che le due sembravano una cosa sola".

Grave la sorellina
La bimba ferita era a poca distanza dall'auto, sanguinante per almeno tre colpi di arma da fuoco. A un certo punto, nella notte, la polizia francese l'aveva anche data per morta.

La scena della strage
Il lago di Annecy, teatro della strage, è un luogo molto frequentato dagli inglesi e dagli amanti degli sport acquatici. Sul luogo della carneficina, un parcheggio vicino a un bosco nel Comune di Chevaline, sono stati ritrovati quindici bossoli provenienti da una pistola automatica. Al momento della strage, l'uomo si trovava alla guida dell'auto, mentre le due donne erano sui sedili posteriori. Il campeggio di Saint-Jorioz, dove la famiglia era in vacanza, ieri sera aveva denunciato la loro scomparsa.

La vacanza in un camping
La famiglia, arrivata in Francia a fine agosto in una zona, vicino a Doussard, stava trascorrendo le vacanze in un camping, a Sant Jorioz. La scomparsa del gruppo era stata denunciata mercoledì da un'altra famiglia britannica. I corpi sono stati rimossi dall'auto solo questa mattina, dopo che gli esperti avevano lavorato per tutta la notte.

Gli inquirenti brancolano nel buio
La ferocia dell'attacco fa pensare alla mano di un professionista; secondo un'ipotesi, potrebbe essersi trattato di una rapina finita a male, ma c'è anche chi teme che la famiglia possa aver disturbato inavvertitamente un gruppo di narcotrafficanti. Gli inquirenti brancolano nel buio. L'unica traccia al momento è un'auto che, nel pomeriggio, avrebbe attraversato il villaggio di Chevaline a grande velocità; la polizia si sta concentrando sulle testimonianze di chi ha visto quel veicolo.

Colpiti alla testa

I tre morti nell'auto hanno ricevuto un proiettile alla testa. Lo ha reso noto il Procuratore di Grenoble.