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Gheddafi, la famiglia chiede giustizia
"Presentata denuncia per crimini di guerra"

Chieste spiegazioni sulla morte del raìs, definita un "omicidio programmato dalla Nato"

Da video

A sei giorni dalla morte di Muammar Gheddafi, sepolto in un luogo segreto del deserto libico, la famiglia del Colonnello ha deciso di sporgere denuncia alla Corte penale internazionale dell'Aia per "crimini di guerra".

"Elicotteri della Nato che hanno sparato sul convoglio dell'ex raìs anche se non rappresentava alcun rischio per la popolazione - ha spiegato l'avvocato francese di Gheddafi, Marcel Ceccaldi -. E' stato un omicidio programmato".

Restano dunque vive le polemiche sulle circostanze della morte dell'ex raìs. Sul corpo di Gheddafi è stata effettuata un'autopsia, ma il Consiglio nazionale di transizione non ha ancora diffuso i risultati.

Il Cnt sostiene che l'ex leader libico è stato ucciso con un colpo di pistola alla testa durante un conflitto a fuoco. Ma le testimonianze e i video girati al momento del suo arresto lasciano pensare che il colonnello potrebbe essere stato vittima di un'esecuzione sommaria.

"Ferito nel bombardamento degli elicotteri, è stato lasciato in condizioni atroci dai barbari rappresentanti del Cnt", afferma il legale della famiglia.

Il figlio promette vendetta
Il secondogenito di Gheddafi, Saif al-Islam, rompe il silenzio. A sei giorni dall'uccisione del padre, su alcuni siti internet che sostengono il vecchio regime è infatti apparsa una lettera attribuita al delfino del Colonnello. Nella missiva Saif rassicura i suoi familiari e promette vendetta per l'uccisione del padre.