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Batterio killer, in Germania è psicosi

La Germania è il Paese più colpito con 17 vittime e 2000 contagi

Ap/Lapresse

Il batterio "E Coli" sta diffondendo il panico in Germania, il Paese più colpito da questa grave infezione intestinale.

Delle 18 vittime registrate finora, 17 sono tedesche. Oltre 2mila sono i contagi nella terra del cancelliere Merkel a fronte dei 490 casi tra Svezia (dove c'è stata l'unica altra vittima), Gran Bretagna, Olanda, Danimarca e Spagna. Tre casi sospetti sono stati segnalati anche in Usa: tutte persone appena rientrate dalla Germania.

L'ultima vittima tedesca del batterio è una donna di 81 anni morta ad Amburgo. In questa città Nella ci sono stati finora tre decessi mentre sono ricoverate in ospedale 102 persone, tra cui 27 bambini e cinque donne incinte. Nelle ultime ore è stato accertato un caso in Repubblica Ceca e si stanno facendo accertamenti su altri nove pazienti sospetti. Tutti i contagiati erano rientrati da viaggi in Germania. Contemporaneamente si sospetta che il batterio abbia varcato l'oceano arrivando negli Stati uniti dove ci sono tre casi sospetti, persone appena rientrate dalla Germania.

Intanto nel Paese più colpito crolla il prezzo dei cetrioli (da 0,59 a 0,05 centesimi di euro), un tipo di vegetale particolarmente consumato dai tedeschi. Un cittadino su due - secondo un sondaggio Forsa - non consuma più oltre ai cetrioli, anche pomodori e insalata. Ma c'è chi sconsiglia anche latte crudo e derivati. Mentre circa 130 prodotti alimentari sono stati sottoposti a indagini in Bassa Sassonia, dove i casi di sospetto contagio sono 414. Nel mirino dei ricercatori, oltre alla verdura, finiscono carne di manzo, fragole, e wuerstel. Se ne prelevano 25 grammi per le analisi, spiegano gli esperti. Gli agricoltori lamentano già 30milioni di euro di danni dovuti a questa psicosi.

I siti istituzionali dei Laender settentrionali hanno pubblicato numeri verdi per chi accusa i sintomi dell'infezione. Mentre sui siti dei media la domanda più frequente è "Perché non si trova la fonte del batterio?".

Il sistema sanitario è sotto pressione - "quasi al limite" - dice il presidente dell'Ordine dei medici federale, Frank Ulrich Montgomery, alla Frankfurter Allgemeine Zeitung, ricordando a tutti di non sottovalutare la norma igienica elementare di lavare bene e spesso le mani. Il sindaco di Amburgo, Olaf Scholz, rivolge un appello a donare il sangue. Per ora le riserve non mancano, ma si avvicina l'estate, ed è meglio prevenire un'eventuale emergenza su questo fronte. L'epicentro della infezione resta il Nord della Germania: oltre ad Amburgo, la città-stato più colpita, seguono Bassa Sassonia e Vestfalia. Uno dei responsabili dell'ospedale di Amburgo, Joerg Debatin, parla di una situazione molto tesa. Se all'inizio della settimana i medici si aspettavano una riduzione dei casi, ora sono più pessimisti: "Ci prepariamo a nuovi casi gravi" dice lo specialista.