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G7 a L'Aja: Obama chiede di punire Putin

Passo indietro di Kiev dopo che la base di Feodosia è stata attaccata dai russi e i difensori sono capitolati: tanti i feriti, catturati circa 80 militari ucraini. Il presidente Usa: "Stiamo con lʼUe a sostegno di Kiev"

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L'Ucraina ha deciso di ritirare le proprie truppe dalla Crimea dopo che l'esercito russo ha preso il controllo della base navale di Feodosia, una delle poche strutture militari ancora battenti bandiera ucrainaa. Al G7 de L'Aja assente Putin, presenti Obama e Renzi. "Uniti con l'Ue a sostegno di Kiev", ha detto il presidente Usa.

G7 a LʼAja: Obama chiede di punire Putin

Obama: "Sanzioni avranno effetti su economia russa" - Ma l'Ue vuole la Russia nel G8 Le sanzioni che Stati Uniti d'America e Unione europea imporranno "avranno un impatto sull'economia della Russia". Parola del presidente Usa, Barack Obama, intervenuto al Rijksmuseum di Amsterdam dopo un bilaterale col premier olandese, Mark Rutte. Obama ha aggiunto che le sanzioni saranno concordate dagli Usa con "i partner europei". Tuttavia c'è già un primo caso di dissenso tra Usa e Ue. C'è infatti "unità" tra i ministri del G7 per "continuare sulla strada delle sanzioni" ma "non vogliamo espellere la Russia dal G8". Obama chiede invece il contrario: mostrare subito il pugno di ferro nei confronti di Putin.

Anche Renzi in Olanda - Il presidente del Consiglio italiano, Matteo Renzi, è all'Aja per partecipare al Nuclear security summit e poi al G7 sulla crisi ucraina. Il premier incontra per la prima volta Barack Obama. Prima dell'inizio dei lavori, vertice con il collega giapponese, Shinzo Abe.

Truppe di Kiev lasciano la penisola - Il Consiglio nazionale di Sicurezza ha incaricato il ministero della Difesa ucraino di organizzare il trasferimento delle truppe di Kiev in Crimea nell'Ucraina continentale. Il presidente ucraino ad interim, Oleksandr Turcinov, ha poi precisato, parlando ai capigruppo parlamentari, che è stato anche "ordinato al governo di far evacuare i familiari dei militari ucraini e di provvedere alla loro sistemazione".

Kiev: "Esercito difenderà il Paese" - Le forze armate ucraine sono "pronte a difendere il suolo ucraino in maniera professionale e adeguata". Lo ha detto il presidente ucraino Turcinov, in un incontro con i capigruppo parlamentari. Il capo di Stato ha inoltre affermato che i soldati ucraini in Crimea "hanno compiuto il loro dovere, in primo luogo dando alle forze armate modo e tempo per prepararsi alla difesa, mettere in allerta di combattimento le truppe e iniziare la mobilitazione parziale".

L'assalto alla base navale - Secondo quanto riferito dal portavoce della Difesa ucraina, Vladislav Seleznyov, i russi hanno attaccato la base navale di Feodosia, in Crimea, da due direzioni con blindati leggeri ed elicotteri, usando armi automatiche e granate stordenti; hanno quindi accerchiato le forze ucraine e le hanno costrette alla resa. Un soldato della base di Feodosia ha confermato ad un'agenzia di stampa che sono stati sparati colpi d'arma da fuoco e che la base è stata conquistata dai russi.

Le forze che difendevano la base hanno lasciato la struttura due ore più tardi a bordo di tre camion: i soldati ucraini vi sono stati caricati con mani e piedi legati. Fonti della Difesa russa hanno fatto sapere che la bandiera di Mosca è stata issata su 189 tra unità e strutture ucraine in Crimea.

Minsk: "Crimea è russa", Kiev richiama ambasciatore - L'Ucraina ha richiamato per consultazioni il proprio ambasciatore a Minsk, Mikhail Ezhel, dopo le dichiarazioni rese dal presidente bielorusso, Aleksandr Lukashenko, che pur non avendo riconosciuto ufficialmente il nuovo status della penisola aveva detto: "La Crimea è di fatto parte del territorio russo". Il ministero degli esteri ucraino ha inviato anche una nota di protesta in cui si sottolinea che tali dichiarazioni sono in contrasto con le norme del diritto internazionale.

Kiev aveva già richiamato il proprio ambasciatore da Ierevan dopo che l'Armenia aveva riconosciuto l'annessione russa della Crimea.