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Per ripulire acque e suoli inquinati arrivano i "nanospazzini" da laboratorio

Le particelle sviluppate dal Mit di Boston sono in grado di rimuovere fino al 100% delle sostanze tossiche grazie allʼazione della luce ultravioletta

nanospazzini particelle Mit Boston
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Un gruppo di ricercatori del Massachusetts Institute of Technology (Mit) di Boston ha messo a punto una serie di particelle in grado rimuovere fino al 100% di sostanze tossiche da acque a suoli inquinati. Descritti sulla rivista Nature Communications, questi "nanospazzini" da laboratorio si legano agli inquinanti e, una volta esposti alla luce ultravioletta, formano dei "grumi" che possono essere rimossi con facilità.

Per ripulire acque e suoli inquinati arrivano i "nanospazzini" da laboratorio

Netturbini al microscopio - Durante i test le particelle sono riuscite a rimuovere la totalità delle sostanza tossiche da campioni di acqua e di terreno spogliandosi letteralmente del loro strato esterno e aggregandosi per essere raccolti con il loro carico di sostanze inquinanti. A differenza di altre tecnologie simili realizzate finora, i "nanospazzini" non hanno l'inconveniente di formare prodotti secondari dannosi per salute e ambiente.

In difesa di ambiente e salute - Secondo i ricercatori, queste nuove molecole sono adatte soprattutto a rimuovere dall'ambiente le sostanze chimiche che alterano le funzioni del sistema ormonale umano con conseguenze anche gravi sulla salute. Le particelle riescono a rimuovere con efficienza anche un'altra sostanza chimica dannosa, il bisfenolo, usato nella produzione di plastica e di carta termica, che funge da materiale per gli scontrini.