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Lo spread Btp-Bund torna a quota 270 in attesa delle pagelle di S&P sull'Italia

Appare difficile che lʼagenzia di rating decida di tagliare il giudizio sul nostro Paese che è attualmente due soli gradini sopra il livello junk

Torna ad infiammarsi lo spread tra Btp e Bund, che arriva a toccare quota 270 punti (per poi chiudere a 269), con il rendimento del decennale italiano che sfiora il 2,7%.

A pesare sul differenziale, che tocca i massimi degli ultimi due mesi, l'attesa per le pagelle di Standard & Poor's. A far risalire lo spread anche le diverse fibrillazioni all'interno della maggioranza di governo, dove sono più d'uno i focolai di tensione tra Lega e M5s.

Lʼandamento dello spread tra Btp e Bund

A pesare sul differenziale tra Btp e Bund, oltre al clima di incertezza politica del Paese, i nuovi avvertimenti della Bce. Appare comunque difficile che l'agenzia di rating decida di tagliare il giudizio sull'Italia che è attualmente due soli gradini sopra il livello junk.

Il 25 aprile il Ftse Mib ha chiuso in lieve calo (-0,02% a quota 21.720 punti). I mercati non hanno colto la sponda delle buone trimestrali delle Big Tech statunitensi e le indicazioni che continuano a pervenire dalle banche centrali. La Bank of Japan ha indicato che i tassi rimarranno ai minimi per almeno un altro anno e anche la Riksbank svedese ha allontanato nel tempo il timing del prossimo rialzo dei tassi.

Miglior performer di giornata è stato il titolo Juventus che è balzato di oltre l'8%, recuperando in parte i cali delle ultime settimane a seguito dell'eliminazione in Champions League. Buoni rialzi perá alcuni titoli bancari (+1,63% Bper e +0,55% Ubi). Buoni intanto i riscontri arrivati da Ubs con utili trimestrali oltre le attese. Spicca poi il rally dei titoli del risparmio gestito in particolare Azimut (+2%) che dai minimi di dicembre ha accumulato una performance di +90%. A spingere il titolo in Borsa nelle ultime sedute l'attesa per i conti del primo trimestre 2019, che saranno pubblicati il 9 maggio. Questo ancora di più dopo le dichiarazioni del Presidente Pietro Giuliani che ha preannunciato risultati record.

In affanno invece il settore oil con Tenaris a -2,12%, -0,24% invece Eni che conferma la debolezza di ieri a seguito della diffusione dei conti trimestrali sotto le attese. Male anche Saipem (-0,7%) nonostante le commesse da complessivi 500 milioni di euro arrivate da Russia e Serbia.