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Mef: "Attività criminale da 190 mld In Italia è alto il rischio riciclaggio"

La macchina dellʼillecito nel nostro Paese vale circa il 12% del Pil. Largo uso del contante e compro-oro fattori di forte pericolo

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"Sebbene non esista una stima ufficiale del valore delle attività criminali", le varie valutazioni parlano di una cifra pari "al 12% del Pil" (190 miliardi di euro). Lo afferma il ministero dell'Economia. La minaccia è che "i proventi illeciti siano prodotti in Italia e siano reimmessi nei circuiti finanziari italiani e stranieri". Il rischio che il riciclaggio di denaro interessi l'economia italiana è considerato dal Mef "molto significativo".

Mef: rischio riciclaggio, adeguato il sistema di prevenzione - A proposito del rischio riciclaggio e attività illecito, in Via XX Settembre sottolineano però che allo stesso tempo il sistema di prevenzione e contrasto italiano appare "nel suo complesso adeguato". Si segnala però che corruzione, evasione fiscale, narcotraffico, reati fallimentari e usura sono tra le condotte criminali più preoccupanti.

La criminalità organizzata italiana ma anche straniera operante sul territorio, sottolineano al ministero, è la modalità prevalente con cui i crimini vengono perpetrati. Con l'esclusione dell'evasione fiscale, la quasi totalità delle condotte criminali, inclusa la corruzione, è per larghissima parte e, in talune ipotesi esclusivamente, riconducibile al crimine organizzato (ad esempio il narcotraffico, l'estorsione, il gioco d'azzardo, il traffico illecito dei rifiuti, il contrabbando e la contraffazione).

Troppi contanti, rischio illegalità - L'eccessivo uso del contante e l'economia sommersa "influenzano negativamente in modo molto significativo il livello di rischio del Paese", si legge ancora nello studio antiriciclaggio: il rischio illegalità aumenta infatti grazie alla non tracciabilità e all'anonimato garantito.

Il nodo dei compro-oro I numerosi "compro-oro" aperti durante la crisi economica e il settore immobiliare sono a rischio "elevato" di riciclaggio secondo il Comitato di sicurezza finanziaria presieduto dal ministero, che indica l'esigenza di maggiori controlli.

A gestire questi esercizi, dicono gli esperti, c'è una categoria di operatori eterogenea attualmente tenuta al solo obbligo di segnalazione di operazioni sospette. Diverse attività investigative ne confermano tanto l'elevato rischio specifico quanto le elevate vulnerabilità e suggeriscono l'opportunità di un'intensificazione dei presidi".

Immobiliare a rischio - Anche "il settore immobiliare è tra quelli privilegiati per il reimpiego dei ricavi illegali delle organizzazioni criminali mafiose e dei capitali illeciti stranieri. Anche se le compravendite sono poi intercettate da altre categorie più mature nell'applicazione dei presidi, le agenzie immobiliari non hanno ancora consapevolezza del proprio ruolo di presidio antiriciclaggio in un contesto di rischio rilevante. La vulnerabilità relativa risulta molto significativa".

Infine "nel nostro Paese emerge una crescente diffusione dei trust, situazione che genera diversi problemi in tema di trasparenza. Attività investigative e di analisi di operazioni sospette rivelano un frequente utilizzo del trust per finalità illecite, in particolare per la commissione di reati tributari, di riciclaggio, fallimentari, di abuso di mercato, nonché per schermare i patrimoni illeciti della criminalità organizzata. Sul fronte della punibilità dei reati, la criminalizzazione dell'autoriciclaggio si conferma un passo necessario".

"L'occhio delle mafie sul gioco online" - "L'interesse delle mafie verso il settore dei giochi non riguarda esclusivamente il gioco illegale ma si estende in modo significativo anche al perimetro delle attività legali del gioco", avvertono ancora dal comitato di sicurezza del Tesoro. "Data questa premessa di contesto le varie tipologie di gioco (non tutte attualmente incluse nel perimetro dell'antiriciclaggio) differiscono quanto a specifici profili di rischio e vulnerabilità. Tra le forme di gioco online le piattaforme di gioco di altri paesi comunitari operanti in libera prestazione di servizi comportano vulnerabilita' relativa molto significative in quanto i relativi flussi finanziari sfuggono completamente al monitoraggio delle autorità. Tra le forme di gioco su rete fisica vanno segnalati con vulnerabilita' relativa molto significativa (rischio specifico rilevante e vulnerabilità molto significative) gli apparecchi da intrattenimento c.d. VLT e le scommesse a quota fissa perché ben si possono prestare a operazioni di riciclaggio".