Vita quotidiana

I vantaggi del riposo: benefici e importanza del dolce far niente

Qualche pausa nell’arco della giornata è importante per la salute psicofisica e ha molte virtù nascoste

24 Mag 2024 - 05:00
 © Istockphoto

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Il riposo diurno, inteso come pausa dalle consuete attività lavorative, nella quale non stiamo dormendo ma, almeno in apparenza, non ci dedichiamo ad alcuna attività produttiva, è un momento prezioso di cui abbiamo bisogno e che può portare molti benefici. Staccare la spina sembra però essere molto difficile, tanto più che la società contemporanea ci vuole sempre attivi e super-performanti. La scienza ci dimostra che il rilassamento, invece, è di importanza fondamentale e ciascuno di noi dovrebbe imparare a ritagliarsene qualche spazio nell’arco della giornata o, per lo meno, della settimana, per recuperare le energie, la salute e la capacità decisionale.

CHE DIFFERENZA C’È TRA RIPOSO E SONNO – Il sonno e il riposo da svegli sono entrambi indispensabili alla buona salute psico-fisica, ma non sono la stessa cosa e rispondono a esigenze differenti. Il sonno, per definizione, è un fenomeno periodico di inattività fisica e di sospensione più o meno completa della coscienza e della volontà, indispensabile per il ripristino dell'efficienza fisica o psichica, per il recupero delle energie e per superare la stanchezza. Mentre si dorme, tutte le attività fisiologiche rallentano, vengono effettuate le riparazioni di cellule e tessuti, il cervello processa le informazioni assorbite durante il giorno, le consolida e le organizza nella memoria a lungo termine. Il riposo, a differenza del sonno, è qualsiasi circostanza in cui non si è impegnati in attività fisiche o mentali impegnative o percepite come un dovere. A differenza dei momenti di sonno, si resta in stato vigile e consapevole, ma le possibili attività vengono svolte con calma e senza obbligo. Le pause di riposo, come avviene con il sonno, servono ad allentare lo stress, ricaricarsi di energia e a migliorare la capacità cognitive, ma sono caratterizzate da calma e relax coscienti, a differenza di quando si dorme e si è inconsapevoli. 

PERCHÉ, QUANDO CI RIPOSIAMO, CI SENTIAMO IN COLPA - Riposare sembra la cosa più facile del mondo, ma in realtà è un’arte sottile. La società contemporanea ci ha insegnato a considerare l’attività produttiva come un vero status symbol, tanto che avere un’agenda fitta di impegni e una casella di e-mail zeppa di messaggi è considerato un segnale di successo. Il fenomeno è stato studiato in un recente lavoro, pubblicato sull'Harvard Business Review, confermando la convinzione secondo cui una persona molto impegnata è percepita come appartenente a un rango e a una condizione superiore. Alla base di questa idea sta il presupposto che, quanto più ci si impegna, tanto più si possa avere successo: dedicando al lavoro anche il proprio tempo libero, si possono quindi ottenere standard superiori.  Questa convinzione appartiene soprattutto alla cultura americana: nelle culture latine, invece, è diffusa l’idea che una persona molto ricca abbia molto tempo libero in cui godersi la vita, con lunghe vacanze e periodi in cui non pensare al lavoro, un po’ come accadeva ai ricchi personaggi dell’antica Roma che potevano regalarsi lunghi intervalli di otium, in cui dedicarsi ad attività piacevoli, allo studio e all’arte. Il dilagare a livello globale di una mentalità del primo tipo ci spinge a voler essere sempre più produttivi e a sentirci in colpa quando ci concediamo, ad esempio, una vacanza più lunga del solito o se nel nostro tempo libero non ci dedichiamo a un’attività costruttiva, come studiare una lingua straniera o frequentare una palestra per avere un fisico tonico e perfettamente scolpito. 

COME SI FA A RIPOSARE – Ciascuno ha una propria ricetta per rilassarsi. C’è chi si allena dedicandosi alla corsa (sembra che sia una delle attività preferite in assoluto per rilassarsi), chi si abbandona alla pigrizia sul divano con un libro o un film, o chi pratica la meditazione o un hobby creativo come lavorare a maglia, il giardinaggio , la musica e la pittura. Ogni attività va bene, purché ci aiuti a lasciarci alle spalle le preoccupazioni e i pensieri neri, regalandoci distensione e rigenerazione mentale.  A sorpresa, uno studio recente, guidato dall'Università di Rocheste e pubblicato sulla rivista scientifica "Personality and Social Psychology Bulletin", ha rivelato che trascorrere 15 minuti al giorno in solitudine è considerato un ottimo modo per sentirsi più calmi e in pace con se stessi. Lo studio ha preso in esame 114 persone, invitate a sedere da sole per un quarto d'ora, riducendo così il carico emotivo e di eccitazione suscitato da 15 minuti di intensa conversazione. I volontari hanno espresso la loro esperienza dichiarando che, dopo la pausa di silenzio, provavano meno emozioni negative, tra cui irritabilità, sofferenza o agitazione. Un ulteriore studio, con 108 partecipanti, ha mostrato che, per provare benessere, non era importante cosa si facesse da soli: si poteva restare soli con i propri pensieri, oppure leggere qualche pagina di un libro; l'importante era di non protrarre troppo a lungo questa pausa, per evitare di provare senso di solitudine. 

ALTRE VIRTÙ DEL RIPOSO – La scienza, ma anche l’esperienza, dimostrano che le pause di riposo vigile durante il giorno aiutano la mente a effettuare quella “presa di distanza” dalla realtà nella quale il cervello crea nuove connessioni, facendo comparire soluzioni inattese ai problemi sui quali ci siamo probabilmente arrovellati durante il lavoro, senza venire a capo di nulla. Altri studi dimostrano che una breve pausa di relax vigile, a differenza di quanto avviene nei momenti di lavoro, potenzia la codifica di nuovi ricordi sia a breve sia a lungo termine. 
 

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