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Vacanze e finalmente il relax: sei capace di riposarti davvero?

Staccare la spina può non essere così semplice: ecco i nostri consigli

Istockphoto

C’è chi si concede lunghe dormite al sole, nel più placido ozio; c’è chi parte per trekking massacranti, oppure pedala in bicicletta per chilometri, e ancora chi si immerge nella cultura a 360 gradi: insomma, ciascuno ha una propria ricetta per riposarsi e ricaricare le batterie.

Una sola regola vale per tutti: in vacanza dobbiamo dedicarci a quello che amiamo davvero, meglio ancora se in compagnia delle persone con le quali stiamo bene. Ci sono però alcuni aspetti che è bene non sottovalutare, qualunque sia la nostra vacanza preferita: sciogliamo l’ansia, disconnettiamoci dalla tecnologia e ritroviamo il contatto con noi stessi.

UN PO’ DI OZIO - Gli antichi Romani lo chiamavano otium ed era quello che differenziava l’uomo libero (e ricco) dagli schiavi: non avere la necessità di lavorare.  L'otium latino, però, non aveva niente in comune con il padre dei vizi che conosciamo oggi. Era la facoltà di elevare se stessi, ignorando, almeno per un certo periodo di tempo, le necessità e le ansie della vita quotidiana, per dedicarsi all’arte, alla cultura, alla ricerca del bello e di ciò che poteva procurare piacere. Il loro esempio è un valido modello di comportamento anche ai nostri giorni: quando siamo in riva al mare o in un bosco sui monti, impariamo a prenderci il tempo necessario ad ammirare la bellezza che ci circonda, dimenticando i pensieri di tutti i giorni. In questo modo recupereremo le energie e la lucidità necessaria a trovare le soluzioni ai problemi che abbiamo lasciato alle nostre spalle prima di partire. 

 

FERMARE LA MENTE – Per ricaricare le batterie serve anche un pizzico di disciplina. Acquisire la capacità di fermare il corso vorticoso dei pensieri è un’abilità che si può imparare: concentrare l’attenzione sul proprio respiro, diventandone consapevoli e imparando le tecniche più efficaci di inspirazione ed espirazione diaframmatica, è un modo semplice ed efficace di gestire il proprio flusso di coscienza.  

 

PENSARE A COSE BELLE - Sfruttiamo la serenità del periodo di vacanza per indirizzare la nostra mente verso pensieri positivi, magari con l’aiuto di amici simpatici e divertenti che finalmente abbiamo il tempo di frequentare.  Godiamoci l’attimo, senza troppo preoccuparci per il futuro, e mettiamo tra parentesi i pensieri difficili e le ansie. Dedichiamoci il più possibile solo a quello che ci piace e ci diverte, cercando di trarne il massimo piacere possibile. 

 

MUOVERSI! – Anche se siamo pigri per natura, dedicarci a un po’ di attività fisica è un buon modo per incrementare il buon umore: se anche le discipline faticose non fanno per noi, possiamo sempre fare qualche bella nuotata, passeggiare sulla spiaggia o fare qualche gita in bicicletta per ricaricarci di endorfine, gli ormoni del buon umore. Se invece siamo appassionati sportivi e il lavoro fisico è il nostro modo preferito per combattere lo stress, cerchiamo di non strafare: un infortunio o un eccessivo affaticamento potrebbero compromettere il successo della nostra vacanza e sarebbe un vero peccato. 

 

STOP ALLA TECNOLOGIA – Il technostress è uno dei principali nemici dei nostri tempi. Facciamo il possibile, almeno in vacanza, per porre un freno al dilagare di telefonate ed e-mail di lavoro. Ci sono attività professionali che non si possono interrompere del tutto, ma possiamo almeno limitare il nostro impegno a certe fasce orarie, salvaguardandone altre. Una cosa che, invece, dipende solo dalla nostra volontà è la quantità di tempo che trascorriamo sui social network: qui possiamo (e dobbiamo) mettere un alt, preferendo finalmente gli amici in carne ed ossa a quelli virtuali. Una sana conversazione in loro compagnia, anche a base di pettegolezzi e piacevolezze da spiaggia, è sicuramente preferibile al ficcanasare indistinto e anonimo dei post. 

 

PRENDIAMOCI CURA DI NOI – Se non impariamo a essere consapevoli dei nostri bisogni e a prenderci cura di noi stessi, non possiamo aspettarci che lo facciano gli altri. Quindi, durante le vacanze, riserviamoci il tempo per ascoltare il nostro lato interiore e per prendere (o riprendere) contatto con le nostre aspirazioni intime e le nostre necessità. Sarà questo il punto di partenza da cui muoverci una volta tornati a casa. Consideriamo noi stessi con gentilezza, senza giudicare le nostre eventuali manchevolezze e fragilità: ci metteremo alla prova e ci impegneremo per migliorare. Ma alla fine delle vacanze. 
 

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