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Sonno: si può andare a letto tardi anche per "vendetta"

Il comportamento è chiamato Revenge Badtime Procrastination: una rivalsa tipica dei momenti molto stressanti

Sonno: si può andare a letto tardi anche per "vendetta" - foto 1
Istockphoto

Il sonno ha un equilibrio delicato ed è spesso il primo aspetto della nostra vita a risentire di periodi difficili e stressanti.

La pandemia e i periodi successivi hanno messo in luce un atteggiamento molto comune, ma fino a quel momento poco considerato: il Revenge Badtime Procrastination, ovvero il comportamento di chi, per rivalsa, la sera tende a rimandare il momento di andare a letto. Sì, ma per vendetta contro che cosa? Contro lo stress, contro una giornata (o una serie di giornate) insoddisfacenti, contro la necessità di doversi staccare da un'attività piacevole che ha dovuto aspettare le ore della sera?

ANCORA CINQUE MINUTI… - Lo ricorderemo tutti: è il tormentone con cui da piccoli, cercavamo di strappare ancora un po’ di tempo per i giochi o per un programma tv all’ordine della mamma che voleva metterci s letto. Da adulti non c’è più nessuno a condurci a dormire per forza, ma è il nostro ragionamento a imporci la considerazione verso le lancette dell’orologio e verso la necessità di andare a letto, dato che la sveglia mattutina non mancherà di strapparci al sonno di lì a qualche ora. Eppure, il ragionamento sembra non bastare: magari ci ritiriamo in camera da letto, ma invece di spegnere la luce e disporci al riposo, cominciamo a scorrere i post dei social, guardare video o chattare con gli amici. Di per sé, non c’è niente di male, ma in questo modo le ore dedicate al sonno si riducono in modo anche significativo, lasciandoci stanchi e irritabili il giorno dopo. La sera successiva, poi la stanchezza probabilmente non riuscirà ad avere la meglio e di nuovo tireremo tardi nello stesso modo. Perché accade tutto questo?

REVENGE BADTIME PROCRASTINATION – È questo il nome con cui viene chiamata la tendenza a rinviare per rivalsa l’ora in cui ci si mette a dormire. Il termine "revenge" in riferimento al sonno è stato usato per la prima volta nel 2020 in un tweet dalla giornalista Daphne K. Lee, la quale si riferiva al fatto che stare svegli fino a tardi può assumere una connotazione di “rivincita” nei confronti dei troppi impegni a cui dedicarsi nella giornata. Sembra che la pandemia e lo smart working abbiano giocato un ruolo importante nella consuetudine di rimandare il momento di andare a dormire: i nuovi stili di vita imposti dal Covid hanno contribuito a confondere i confini tra attività lavorativa e personale, e il fatto di stare alzati fino a tardi è diventata una comune reazione di “vendetta” a questo stato di cose. Anche se, a dire il vero, la persona che si vendica, e quindi non dorme a sufficienza, è quella che ne ha maggiore danno. La “vendetta” può riguardare vari aspetti della vita: innanzi tutto, il poco tempo che resta a nostra disposizione per dedicarci a quello che veramente ci piace dopo aver completato tutte le attività che consideriamo nostro dovere. La rivalsa può essere indirizzata verso un’altra giornata non del tutto soddisfacente, che si vuole trattenere ancora un po’, sperando che porti l’appagamento mancato fino a quel momento. Come si impiega il tempo che strappiamo per “vendetta” al riposo? Di solito a tira tardi in compiti inconsistenti, di scarso interesse, dai quali deriva poca gratificazione, ma questa consapevolezza non ci spinge comunque verso la camera da letto per un sano riposo. 

COME RISOLVERE IL PROBLEMA – Dato che il riposo è un bene da salvaguardare e la “rivalsa” in questo caso danneggia soprattutto noi stessi, vale la pena prendere coscienza della situazione e provare a correre ai ripari: Non c’è niente di male nel rimandare di un poco l’ora del sonno per finire di leggere un libro appassionante, o di vedere un film mozzafiato: il problema si pone quando tirare tardi diventa un’abitudine e si accompagna a sentimenti negativi nei confronti del dormire. In questo caso ci sono alcuni comportamenti che si possono mettere in atto per salvaguardare il riposo, dato che non dormire a sufficienza alla lunga si trasforma in un danno per la salute. 
-    Facciamo appello alla ragione: ricordiamo a noi stessi che, se non riposiamo abbastanza, l’indomani avremmo disturbi come mal di testa, sonnolenza e difficoltà a concentrarci. 
-    Stabiliamo un limite massimo all’uso di social, alla fruizione di video e di altre forme di intrattenimento serale: possiamo decidere di finire il capitolo del libro, la puntata della serie o usare una app che limiti il tempo di permanenza sui social.
-    Evitare ogni attività diversa dal sonno nel momento in cui si entra nel letto.
-    Eliminare gli strumenti elettronici dalla camera da letto: in questo modo diminuiremo i livelli di elettrosmog nell’ambiente in cui dormiamo.
-    Adoperiamoci per avere più tempo libero durante la giornata per le nostre attività preferite, in modo da andare a dormire più soddisfatti.

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