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Dell'Utri, i legali sono ammalati: processo rinviato al 9 maggio

La Cassazione accoglie lʼistanza dei difensori dellʼex senatore, condannato in appello per concorso esterno in associazione mafiosa

marcello dell'utri
ansa

La Cassazione ha accolto la richiesta di rinvio del processo a Marcello Dell'Utri e ha rimandato al 9 maggio l'udienza, inizialmente prevista per martedì mattina. Gli avvocati dell'ex senatore, condannato in appello a sette anni di reclusione per concorso esterno in associazione mafiosa, si erano detti impossibilitati per ragioni di salute a partecipare al dibattimento davanti alla Prima sezione penale presieduta da Cristina Siotto.

Massimo Krogh e Giuseppe Di Peri, gli avvocati di Dell'Utri, avevano presentato ai magistrati i certificati di malattia.

"Preso atto dei certificati medici pervenuti il 10 e il 12 aprile e l'ulteriore certificato medico dell'avvocato Krogh che attestano l'impedimento dei difensori di Marcello Dell'Utri a comparire e, dopo aver sentito il parere della Procura e della parte civile che non si sono opposti al rinvio, seppure con delle precisazioni, il collegio fissa la nuova udienza per il 9 maggio alle ore 14". Così il presidente della prima sezione penale, Cristina Siotto, ha accolto le richieste di rinvio dell'udienza.

Il rinvio congelerà la prescrizione del reato, che dovrebbe maturare il prossimo primo luglio.

Dal Libano: "Dell'Utri resta detenuto" - Nessuna udienza a Beirut per la convalida dell'arresto di Marcello Dell'Utri. A dirlo è il procuratore generale della Cassazione, Samir Hammud, che risponde così ad alcune indiscrezioni della stampa italiana: "Dell'Utri non è comparso davanti ai giudici perché l'udienza di convalida del fermo non è prevista dalla legge". Lo stesso Hammud ribadisce che l'ex senatore potrebbe rimanere detenuto "fino alla decisione sull'estradizione"."Quando riceverò il file dall'Italia dovrò studiarlo e interrogare Dell'Utri. Successivamente dovrò presentare al ministro della Giustizia una relazione con parere favorevole o contrario alla richiesta", spiega Hammud ricordando le norme previste dalla convenzione tra Italia e Libano per l'estradizione.

L'ultima parola, però, non spetterà al procuratore: "Sarà il potere esecutivo a prendere la decisione finale con un provvedimento che dovrà essere firmato dallo stesso ministro della Giustizia, dal primo ministro e dal presidente della Repubblica".

L'Italia ha 30 giorni di tempo - In base alla convenzione bilaterale in vigore, le autorità italiane hanno 30 giorni di tempo per presentare a quelle libanesi la richiesta formale di estradizione, con tutti i documenti del caso.

Dell'Utri incontra i familiari, la moglie: "Sta bene" - Marcello Dell'Utri "sta bene". Lo ha affermato la moglie dopo avergli fatto visita, insieme a uno dei figli, nella sezione del Comando della polizia di Beirut, dove è detenuto da sabato. L'ex senatore di Forza Italia, al quale la moglie ha consegnato alcuni libri e farmaci, ha detto di essere "trattato bene" ed è parso di buon umore.