Omicidio Noemi, la lettera con cui il fidanzato Lucio ritratta: “Il colpevole è libero e mi minaccia”
A Quarto Grado le parole scritte dal giovane in carcere
Prima ha confessato l’omicidio della fidanzata Noemi raccontando tutta la violenza riversata sulla 16enne, poi ha ritrattato dicendosi innocente. Quarto Grado ha pubblicato la lettera scritta in carcere all’inizio di gennaio da Lucio, il giovane all’epoca minorenne accusato di aver ucciso la fidanzatina Noemi Durini, di Specchia, in provincia di Lecce, con una coltellata alla nuca. “Addossandomi le colpe e inventando una versione per far credere di averla ammazzata io ho protetto la mia famiglia dalle minacce di Fausto Nicolì”, scrive il 18enne parlando del meccanico 48enne di Patù, amico di Noemi, che è stato poi iscritto nel registro degli indagati.
“Adesso basta! Come è successo a Noemi, può succedere a qualche altra ragazza, denunciando il fatto sto mettendo in guardia tutti”, prosegue Lucio. “Un assassino è a piede libero e sta abusando di ragazze minorenni e io sono innocente e sono in carcere”. Accuse queste che sono state respinte al mittente dal diretto interessato che, sempre a Quarto Grado, punta invece il dito contro i genitori di Lucio: “Perché non parlano dell’agguato stile mafioso che hanno fatto a Noemi, quando l’hanno fermata e picchiata per strada?”, chiede Nicolì.
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