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Milano, madre e 2 bimbi sgozzati in casa: sentito per ore il marito che li ha trovati

La donna 38enne e i due piccoli di 5 anni e 20 mesi colpiti al collo con un coltello

maria cristina omes, carlo lissi
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Cristina Omes, 38 anni, e i suoi due bambini, Giulia di 5 anni e Gabriele di 20 mesi, sono stati sgozzati sabato notte in una abitazione a Motta Visconti (Milano). A fare la tragica scoperta è stato il marito, Carlo Lissi, 31enne, al ritorno dalla partita dall'Italia che aveva visto con alcuni amici in paese. Oltre alle ferite d'arma bianca al collo, sui corpi ci sono numerose altre lesioni che non fanno escludere un accanimento.

Milano, madre e 2 bimbi sgozzati in casa: sentito per ore il marito che li ha trovati

L'allarme ai carabinieri della compagnia di Abbiategrasso è giunto dal 118 intorno alle 2, quando l'uomo è rientrato dopo aver visto la partita da amici. Nel corso del sopralluogo di investigatori e inquirenti nella villetta non è stata trovata l'arma del delitto. In caserma, Lissi è stato sentito per ore ma nei suoi confronti al momento non è stato emesso alcun provvedimento, anche se è rimasto "volontariamente" a disposizione degli investigatori che non hanno mai smesso di confrontare le sue dichiarazioni con quelle di parenti e testimoni, richiamandolo più volte in caserma.

Nella casa la scena apparsa ai soccorritori è stata raccapricciante: sangue ovunque e i corpi della bambina nella sua cameretta, del piccolo nel letto matrimoniale e della donna, in soggiorno, martoriati. La cassaforte aperta e i contanti in essa contenuti, una cifra di non particolare entità, pare, spariti, ma senza segni di effrazioni evidenti sul forziere o sulla porta. Forse una messinscena. Al momento, però, non sembra che negli ambienti investigativi si dia molto credito all'ipotesi "esterna" cioè di una sanguinosa rapina, ma l'accanimento e l'assassinio del bimbo più piccolo, avrebbero fatto propendere i carabinieri di Milano, che conducono le indagini, verso un ambito privato.

La coppia (sposata da circa 6 anni) e i bambini vivevano in una villa della zona residenziale di Motta Visconti. La casa, su un solo piano e con un grande giardino davanti, è di proprietà della famiglia di lei e vi abitava fino a qualche tempo fa la madre della donna che però, alla morte del padre, si era ritirata in un appartamento lasciando la casa più grande a disposizione della figlia e del genero. Cristina, in particolare, era conosciuta da tutti perché originaria del paese: "Lavorava come impiegata alle assicurazioni Sai a Motta. Ha sempre aiutato l'oratorio - dice un residente - e prima del secondo figlio faceva la volontaria in Croce Rossa". Il marito, invece, un economista, lavora a Milano.

Il procuratore: "Accertamenti a ritmi serrati" - Il Procuratore capo di Pavia, Gustavo Cioppa, pur premettendo che "nessuna pista al momento è esclusa e che non ci sono indagati", ha però aggiunto che "gli accertamenti procedono a ritmi serrati" facendo intendere che nelle prossime ore potrebbero emergere piste precise se non dei fermi. "E' da tempo che assistiamo a una escalation di reati a Motta Visconti, soprattutto furti in abitazioni". E' il commento di Primo De Giuli, sindaco della cittadina, che lancia l'allarme sulla questione sicurezza. "Specialmente nelle villette è un continuo di furti. La gente non ne può più e pur avendo una stazione dei carabinieri ci sono solo sei militari che devono controllare quattro paesi e quindi si trovano in evidente sotto organico".