indagato per peculato

Inchiesta Torino, la Dda chiede gli arresti domiciliari per Salvatore Gallo

L'ex manager di Sitaf non è chiamato in causa per vicende di criminalità organizzata: a suo carico si ipotizza il peculato

08 Apr 2024 - 20:35

La Dda di Torino ha presentato un ricorso contro il diniego opposto dal gip agli arresti domiciliari per Salvatore Gallo, 85 anni, ex manager di Sitaf (la società che gestisce la A32 e il traforo del Frejus) indagato un filone di Echidna, l'operazione dei carabinieri del Ros contro le infiltrazioni della 'ndrangheta in Piemonte. Ora a pronunciarsi sarà il tribunale del Riesame. Gallo non è chiamato in causa per vicende di criminalità organizzata: a suo carico si ipotizza il peculato. Gli atti dell'indagine si soffermano su episodi in cui Gallo dispensa o promette favori in cambio di voti per alcuni candidati del Pd alle amministrative del 2021.

© Tgcom24

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Le carte dell'indagine raccontano dell'attivismo di Gallo per la ricerca di voti da convogliare verso i candidati del Pd di sua fiducia alle amministrative del 2021. Solo in un caso si contesta una violazione della legge elettorale. Per gli altri non si procede a causa dell'inutilizzabilità delle intercettazioni. Domenica si è dimesso da consigliere regionale il figlio, Raffaele Gallo, mentre lunedì si è dimesso Roberto Fantini dalla carica di componente dell'Orecol, l'organismo di controllo regionale sulla legalità degli appalti.

Fantini, considerato dagli inquirenti una delle figure chiave di Echidna, da venerdì è agli arresti domiciliari per concorso esterno in associazione mafiosa: da amministratore delegato di Sitalfa, la società che cura la manutenzione della A32, avrebbe favorito "Autotrasporti Claudio", ditta di Brandizzo (Torino). Fantini è comparso davanti al gip per l'interrogatorio di garanzia e in una dichiarazione spontanea ha respinto le contestazioni. "Le accuse sono deboli e infondate" ha detto il difensore, Roberto Capra, sottolineando che il suo assistito "è sereno perché sa di non avere fatto nulla di ciò che gli viene attribuito".

L'avvocato ha spiegato che "Fantini non sapeva nulla della 'ndrangheta anche perché quell'azienda non è mai stata formalmente esclusa dalla 'white list' e quindi poteva regolarmente lavorare sul territorio". Si è appreso, infatti, che subito dopo avere ricevuto un'interdittiva antimafia la ditta fece ricorso alla particolare procedura che permette, con la supervisione di un commissario nominato dal tribunale, di continuare l'attività. Lo stesso tribunale, poi, revocò il commissario e nel febbraio del 2023 reintegrò l'azienda a pieno titolo fra quelle 'pulite'. La "Autotrasporti" è di Giuseppe e Claudio Pasqua, entrambi arrestati. Entrambi sono comparsi davanti al gip per l'interrogatorio di garanzia ed entrambi si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. 

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