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Meredith, pm chiede ergastolo Guede

Perugia,giudizio per Amanda e Sollecito

Al termine della requisitoria per l'inchiesta sull'omicidio della studentessa inglese Meredith Kercher, i pm Giuliano Mignini e Manuela Comodi hanno chiesto al gup di Perugia la condanna all'ergastolo per l'ivoriano Rudy Guede e il rinvio a giudizio per la giovane americana Amanda Knox e il suo ex fidanzato, lo studente Raffaele Sollecito.

L'omicidio, secondo l'accusa, sarebbe maturato nel corso di un gioco erotico violento.

In base alla ricostruzione accusatoria i tre imputati arrivarono insieme nella casa del delitto e tutti parteciparono all'uccisione della giovane inglese. Guede, Knox e Sollecito hanno assistito alle richieste dei pm Giuliano Mignini e Manuela Comodi apparentemente impassibili. Uscendo dall'aula i loro difensori si sono comunque detti tutti sicuri di poter confutare le accuse. Gli imputati si sono infatti sempre proclamati estranei al delitto. L'udienza è stata rinviata a lunedì prossimo per l'intervento delle parti civili e quindi sarà la volta delle difese con le loro arringhe.

La ricostruzione dei pm: Mez accoltellata da Amanda
Meredith Kercher, la studentessa inglese uccisa a Perugia nella notte tra il 2 e il 3 novembre dello scorso anno, è stata accoltellata alla gola da Amanda Knox mentre Rudy Guede la strozzava e Raffaele Sollecito la teneva. Questa la ricostruzione dell'omicidio della giovane secondo i pm.

Amanda in aula: "Sono innocente"
"Sono innocente" è la dichiarazione spontanea resa da Amanda Knox all'udienza preliminare dell'omicidio della studentessa inglese Meredith Kercher davanti al gup Paolo Micheli. Dopo aver salutato il giudice con un "buongiorno", la giovane di Seattle ha parlato in inglese, assistita da un interprete, per una decina di minuti. Amanda ha anche ribadito: "Meredith era mia amica e non avevo alcun motivo per ucciderla". Durante la dichiarazione spontanea, la studentessa di Seattle ha avuto alcuni momenti di commozione e lacrime. Mentre parlava Amanda è stata vista gesticolare piu' volte con le mani, ma ha sempre tenuto un atteggiamento composto. Maglione fucsia su camicia bianca, la Knox ha ripetuto al giudice di essere estranea al delitto. Ha sostenuto di avere ricevuto pressioni dalla polizia la notte in cui venne fermata. Secondo la giovane americana le venne anche detto che avrebbe preso trent'anni di carcere se non avesse confessato. La Knox ha parlato per una decina di minuti assistita da una interprete.

Raffaele: "Conobbi Amanda ad un concerto"
Subito dopo l'americana, ha preso la parola Raffale Sollecito il quale si è limitato a spiegare "di avere conosciuto Amanda il 25 ottobre a un concerto di musica classica". Tra i due giovani, fidanzati fino al momento dell'arresto ci sono stati anche oggi diversi sguardi ma nessuna parola.

Uccisa dopo un "no" all'orgia
Dopo le dichiarazioni spontanee della ragazza si è svolta l'arringa del pubblici ministeri Giuliano Mignini e Manuela Comodi. Secondo i due magistrati, Raffaele, Amanda e Rudy uccisero Meredith perchè non volle partecipare a "particolari giochi sessuali" di gruppo nella casa di via della Pergola.
I pm puntano tutto sulle perizie che confermerebbero la presenza di Amanda e Raffaele nella casa di via della Pergola la sera dell'omicidio, avvenuto nella notte tra il 1 e il 2 novembre 2007: tracce di Dna sembra di Sollecito sono state trovate sul reggiseno e sui gancetti della vittima; il Dna di Amanda e Metz sull'arma del delitto. Impronte di scarpe sarebbero state rilevate nell'alone lasciato dal sangue della vittima. Per Rudi Guede invece la presenza nella casa sarebbe direttamente confermata dal suo racconto dove dice di aver avuto un appuntamento con la vittima e di aver visto Amanda e Raffaele uccidere Meredith. 

Legali: "Rudy non ha ucciso Mez"
''Rudy non ha ucciso Meredith. Siamo convinti della sua estraneità al delitto e dimostreremo che lui non c'entra niente'': cosi' i difensori di Guede, gli avvocati Valter Biscotti e Nicodemo Gentile, al termine dell'udienza. Secondo i legali il quadro indiziario delineato dalla requisitoria dei pm ''non è cambiato'' rispetto a quanto già ipotizzato dall'accusa. ''La richiesta di condanna dei pubblici ministeri (all'ergastolo - ndr) - ha detto l'avvocato Biscotti - è coerente rispetto agli addebiti formulati. E' quello che ci aspettavamo e Rudy era preparato anche se ovviamente si aspetta una conclusione diversa del giudizio nei suoi confronti''.

Pm: "Attacco mediatico da oltreoceano"
Intanto, Michael J. Heavey, giudice della Corte Suprema dello Stato di Washington, e vicino di casa della famiglia Knox, ha scritto ai magistrati di Perugia una lettera in difesa di Amanda sottolineandone la bontà d'animo e l'assoluta mancanza di cattiveria. Ma l'iniziativa non è piaciuta. Il pubblico ministero Giuliano Mignini, nella fase iniziale della sua requisitoria ha parlato di un "attacco mediatico da settori limitati e proveniente da oltreoceano". Mignini ha menzionato anche le "pressioni e interferenze" che hanno caratterizzato gli accertamenti.

Verdetto atteso a fine mese
Gli avvocati difensori prenderanno la parola nelle prossime udienze. Il gup Paolo Micheli dovrebbe rendere il proprio verdetto sul rito abbreviato per Guede e sulla richiesta di rinvio a giudizio per Amanda e Raffaele entro il 27 e 28 ottobre.