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Wojtyla, è caccia alla reliquia rubata: furto su commissione o satanisti

Sono almeno 50 i carabinieri impegnati nel caso del sangue del Papa trafugato domenica. Si pensa anche a un devoto che avrebbe preso la reliquia per un "culto diretto"

Papa,Wojtyla
ansa

Proseguono, finora senza esito, le ricerche della reliquia contenente il sangue di Giovanni Paolo II rubata ai piedi del Gran Sasso domenica. Sono almeno 50 i carabinieri impegnati a setacciare la zona tra Assergi e Camarda, in provincia de L'Aquila. Si seguono più piste investigative: dal furto su commissione al furto da parte di qualche devoto al beato, fino al satanismo.

Quest'ultima in realtà, nelle ultime ore ha perso un po' di credibilità rispetto alle prime due. A spingere verso la pista satanica era stato il coordinatore dell'Osservatorio antiplagio Giovanni Pannunzio, il quale aveva ricordato come in questo periodo ci sono ricorrenze sataniche che culminano il primo febbraio, con il "capodanno satanico".

Gli inquirenti però sembrerebbero orientati a privilegiare il furto su commissione e quello di un devoto che avrebbe rubato la stoffa intrisa del sangue versato dal Papa in occasione dell'attentato del 1981, per coltivare un "culto diretto" a casa propria.

L'inchiesta per il momento è contro ignoti. Tra gli ascoltati finora c'è il parroco della chiesetta dove è avvenuto il furto, Josè Obama. E' stato lui a scoprire la rottura di una finestra e l'effrazione compiuta ai danni del reliquiario.