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Rugby, Mondiali 2015: Australia allʼultimo respiro, in semifinale cʼè lʼArgentina

Un calcio di Foley condanna la Scozia: Canguri attesi dai Pumas, devastanti contro lʼIrlanda

Rugby, Mondiali 2015: Australia all'ultimo respiro, in semifinale c'è l'Argentina

Un calcio di Foley a 40 secondi dalla fine regala il successo all'Australia contro una Scozia mai doma: finisce 35-34 per i Canguri che raggiungono così la semifinale dei Mondiali di rugby 2015. Ad attenderli, a sorpresa ma non troppo, l'Argentina di Daniel Hourcade che al Millennium Stadium supera 43-20 un'Irlanda decimata dagli infortuni. Sudafrica-Nuova Zelanda, vittoriose ieri su Galles e Francia, l'altra semifinale in programma sabato prossimo.

IRLANDA-ARGENTINA 20-43
Al Millenium Stadium i Pumas si mangiano i Green di Joe Schmidt e tornano tra le prime quattro di un campionato del Mondo a otto anni di distanza da Francia 2007. Anche allora, sebbene nel girone, i biancocelesti di Contepomi, Borges e un giovanissimo Hernandez superarono l'Irlanda di O'Gara, Murphy e O'Driscoll. Talenti che non ci sono più, ma per l'Irlanda a pesare sono soprattutto le assenze degli infortunati O'Mahony, Payne e capitan O'Connell, dello squalificato O'Brien e dell'apertura Sexton, terzo miglior marcatore di sempre tra i Green e costretto al forfait dell'ultim'ora per un guaio all'adduttore. Daniel Hourcade, invece, non ha problemi di formazione, ne cambia dieci rispetto all'ultimo match con la Namibia e si affida al genio di Sanchez per impostare velocità a una manovra che spiazza fin dai primi minuti Heaslip e compagni, già sotto 14-0 dopo 10 primi di gioco. In meta vanno Moroni, al termine di una serie di ricicli impressionanti dei Pumas, e Imhoff, bravissimo a raccogliere il calcio di Hernandez e schiacciare prima che la palla raggiunga la zona morta. Sanchez trasforma, allunga sul 17-0 prima che il cartellino giallo a Herrera possa riaprire i giochi: Madigan mette dentro il calcio del 17-3, Sanchez risponde per il 20-3 ma appena un minuto prima che finisca la superiorità numerica è Fitzgerald a trovare i 5 punti che diventano 7 con la trasformazione dell'apertura irlandese per il 20-10 con cui si chiude il primo tempo. Quando Jodry Murphy riceve da un immenso Fitzgerald un ovale da shiacciare solamente in meta (trasformazione Madigan per il 20-17), il Millennium Stadium inizia a crederci e l'Ireland's Call spinge i Green verso una rimonta impensabile. L'Argentina invece fa girare la palla da una parte all'altra del campo, guadagna metri preziosi e dopo il calcio di Sanchez al 64' vola ancora due volte in meta con Tuculet e Imhoff (40-20). L'ultimo calcio, quello del 43-20 finale, serve solo per tributare il giusto omaggio a Nicolas Sanchez, man of the match, e a tutti i Pumas, tornati meritatamente tra le prime quattro squadre al mondo.

AUSTRALIA-SCOZIA 35-34
Twickenham tifa scozia. E già questo ha dell'incredibile. Ma ancor più impensabile è vedere i Thistles avanti 34-32 a un minuto dalla fine del quarto di finale contro l'Australia: il merito è di un intercetto di Bennet che al 74' schiaccia in meta l'ovale trasformato da Laidlaw nel vantaggio scozzese. Il tempio del rugby freme, sostiene gli eterni rivali col kilt ma si ammutolisce quando un'ingenuità scozzese regala possesso e vantaggio ai Canguri: manca un minuto, l'Australia va per i pali e Foley li centra in pieno per il definitivo 35-34. E' il finale thrilling di una partita entusiasmente, le lacrime del quindici di Vern Cotter raccontano alla perfezione il dramma sportivo vissuto dalla Scozia che vede sfumare all'ultimo respiro la possibilità di andarsi a giocare la semifinale con l'Argentina. Tra le prime quattro del torneo ci finisce invece l'Australia, comunque con merito dopo un percorso netto in un Mondiale fin qui giocato alla grande. L'avvio è segnato dalla meta di Ashley Cooper che Foley non trasforma: il piede caldo di Laidlaw accorcia sul 5-3 e segna il 5-10 cquando aggiunge due punti ai cinque trovatoi da Horne. La splendida difesa australiana vista con il Galles va in affanno sulla pressione scozzese e al 21' concede una punizione che Laidlaw mette dentro per il 5-13. Mitchell corre all'ala per il 10-13, l'apertura scozzese sfrutta ancora al meglio una penalità inflitta ai Canguri (10-16), ma in chiusura di tempo è Hooper a ricucere lo strappo con la terza meta Australia: Foley però sbaglia la terza trasformazione e all'intervallo è 15-16 in favore della Scozia. La ripresa si apre con un giallo severissimo per Maitland e l'Australia ne approfitta trovando la quarta meta finalmente trasformata dal 10 australiano. Si arriva sul 25-19 Australia con un calcio per parte, Seymour schiaccia il 25-24 ma quando Kuridrani vola in meta per il 30-24, trasformato in 32-24 da Foley, la partita sembra davvero finita. E invece il coraggio scozzese è premiato ancora dal piede telecomandato di Laidlaw che al 69' riporta i suoi a margine di break (32-27): basterebbe una meta per pareggiare, quella che arriva con l'intercetto di Bennet che al 75' vola in mezzo ai pali facendo esplodere Twickenham. Laidlaw trasforma per il vantaggio scozzese, gli ultimi cinque minuti sono quelli di un finale thrilling deciso dal calcio di Foley che ribalta il risultato. Vince l'Australia, ma onore a chi, fino a 40 secondi dalla fine, aveva un piede e mezzo in semifinale.

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