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Juventus, Nedved. "Contro il Bayern non è una sfida impossibile, ma speravo meglio"

Il vicepresidente bianconero: "Nel calcio nessuno è imbattibile"

Juventus, Nedved. "Contro il Bayern non è una sfida impossibile, ma speravo meglio"

A Premium Sport, Pavel Nedved ha analizzato il sorteggio della Juventus: "Questa squadra ha i mezzi per fare bene in Europa anche se contro il Bayern sarà difficilissimo. Non è una sfida impossibile, nel calcio non si sa mai. Siamo consapevoli di affrontare una squadra fortissima, ma che nessuno è imbattibile". Così Beppe Marotta: "Il Bayern è sempre il Bayern", a margine della premiazione come dirigente dell'anno da parte dell'Ussi Subalpina.

Nedved ha aggiunto: "Ho sentito dire che siamo più deboli dello scorso anno, io non sono d'accordo. Abbiamo perso campioni ma abbiamo allestito una squadra per fare bene anche in Europa. Forse ci manca un po' di esperienza ma sono molto fiducioso e contento di questa squadra. La svolta con il cambio di modulo? E' una domanda per il mister, noi abbiamo trovato delle certezze dietro cambiando modulo ma non è detto che non cambieremo ancora. Non dipende tanto dal modulo, dipende sempre da chi scende in campo. Anche il girone era molto difficile e siamo stati bravissimi a superarlo. Magari speravamo di essere più fortunati in questo sorteggio, ma la squadra in Europa mi è piaciuta molto, quindi siamo fiduciosi di poter fare due belle partite. Quanto pesa il gol di Llorente nell'ultima gara del girone? E' tutto relativo, noi eravamo in prima fascia e abbiamo preso un girone molto difficile, la Roma era in terza e aveva un girone più facile. Il Bayern è forte. Certo, speravo di meglio".

MAROTTA SUL CAMPIONATO: "ARRIVANO I RISULTATI PREFISSATI"Secondo Marotta, la Juventus "sta iniziando ad ottenere i risultati prefissati". "Quest'anno abbiamo attuato un rinnovamento profondo - ha sottolineato - e per farlo bisognava cogliere il momento giusto. Si era chiuso un ciclo vincente e sono state fatte scelte da parte nostra e da parte dei singoli. All'inizio poteva sembrare azzardato; c'erano giocatori che provenivano dalla provincia, come Dybala, che non sapevano cosa vuol dire vestire la maglia della Juventus e affrontare tre o quattro competizioni l'anno. Ora la squadra sta iniziando ad ottenere i risultati prefissati".

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