Inter, Zanetti: "Ko molto pesante, serve più personalità"
Mancini non parla dopo il ko con la Juve perché senza voce e febbricitante
Mancini senza voce: ecco perché il tecnico nerazzurro non parla nel post-partita. Questa la versione nerazzurra dopo il ko contro la Juve. Non parla il tecnico e allora, a mettere la faccia, ci pensa Javier Zanetti. E il vice-presidente interista, senza inutili giri di parole, analizza con freddezza e lucidità il ko dello Stadium: "Una sconfitta molto dura, purtroppo un po' per la forza dell'avversario ma anche per responsabilità nostra. È il momento di dare qualcosa in più: la squadra si deve assumere una grande responsabilità e dare tutto per tutte le gare che restano".
"Bisogna tornare a essere solidi, ad avere più certezze e pensare partita dopo partita: è l'unico modo per uscire da questo momento, che purtroppo dura da troppo tempo. Mancini stasera non parlerà, non sta molto bene e durante la partita ha pure perso la voce. Quando parlo di solidità, parlo di tutta la squadra, non solo dei difensori: dobbiamo tirare fuori tutto quello che abbiamo e avere grande personalità, sennò questi momenti fai fatica a superarli. Dobbiamo migliorare tanto: la Juve è una squadra solida, ben organizzata e con tanta personalità e questo fa la differenza. Siamo venuti qui cercando di giocarcela alla pari, ma l'abbiamo persa per meriti della Juve e per responsabilità nostre".
AUSILIO: "CERTI ATTEGGIAMENTI SONO INAMMISSIBILI"
Oltre al vice-presidente Zanetti, anche il ds Piero Ausilio ha commentato il ko nerazzurro: "Questa sconfitta fa male ma va ricordato dove hai giocato e contro chi hai giocato. A Torino hanno perso Napoli, Milan e Fiorentina, non sono questi i punti che mancano all'Inter ma quelli contro squadre non al livello della Juve. Mi dispiace che, al di là dei primi dieci minuti in cui abbiamo provato a fare qualche regalo ai loro attaccanti con scivoloni nostri, abbiamo fatto un buonissimo primo tempo, poi quello che è successo in occasione del gol in Serie A non si dovrebbe vedere".
"Il modulo? C'entra poco, molto di più conta lo spirito, l'atteggiamento e la personalità. Oggi c'erano degli uno contro uno e qualche duello avremmo dovuto vincerlo. Manca il regista? Le cose fatte sul mercato a gennaio sono state concordate. Non ci sono molti giocatori di questo tipo in giro, o se ci sono non vengono ceduti a cifre accessibili. Abbiamo individuato l'attaccante in Eder e l'abbiamo acquistato. Non è che oggi con un regista avremmo vinto la partita. L'abbiamo persa per come siamo entrati in campo, non è ammissibile per giocatori che indossano questa maglia. In estate avere o non avere la Champions cambia, ma una squadra non può basare la propria progettualità sull'Europa".
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