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Ecco Inzaghi, il "maniaco": pronti due Milan

Proporrà una squadra dai due volti. Il rilancio di El Shaarawy. Il ritorno di Paloschi

di BRUNO LONGHI

- Non è una novità per il Milan affidare la panchina ad un suo ex giocatore. Era capitato con Liedholm, Maldini, Trapattoni, Radice, Capello, Ancelotti, Leonardo e Seedorf. Nel caso di Pippo Inzaghi si passa da una panchina più piccola, quella della Primavera, a quella più grande della prima squadra. Come era successo a Fabio Capello. Il futuro allenatore - è fatta, manca soltanto l’ufficialità - arriverà a Milanello dove l’attende un compito arduo - con non poche situazioni vantaggiose rispetto al suo predecessore: in primis il rapporto privilegiato con Adriano Galliani, quindi l’affetto dei tifosi, che non è cosa da poco. Avrà il vantaggio di ripartire al timone di una squadra che ha fallito l’obiettivo europeo, che ha steccato in Coppa Italia, che in campionato ha raccolto sconfitte come non accadeva dagli anni “Venti”.

Ecco Inzaghi, il "maniaco": pronti due Milan

Rispetto a Seedorf arriva in punta di piedi, con un bagaglio d’esperienza acquisito in queste ultime stagioni al settore giovanile, con un’interpretazione quasi maniacale della nuova professione, con un successo al Viareggio, e con un rapporto di stima con parecchi giocatori della prima squadra. E avrà un El Shaarawy in più. E non è cosa da poco nel ricordo di quanto il Milan aveva saputo produrre nel girone d’andata di due campionati or sono quando l’italo-egiziano si era guadagnato la Nazionale a suon di gol, di ripartenze, di sfacchinate lungo il suo binario sinistro, facendo in pratica il terzino, il centrocampista e la punta. Il nuovo (vecchio) Milan di Pippo Inzaghi ripartirà proprio da El Shaarawy e si baserà su due moduli: il 4-3-3 e il 4-3-1-2. Nel primo caso, sposando un sistema decisamente offensivo, arretrerebbe Montolivo quale perno davanti alla difesa, ispiratore di un tridente affidato (oggi) a Taarabt, Balotelli ed El Shaarawy.
Nel secondo caso porterebbe Montolivo (o Kakà) a ridosso dei due attaccanti, Balotelli ed El Shaarawy. Di fatto Inzaghi riprodurrebbe gli stessi moduli adottati in questa sua ultima stagione alla guida della Primavera.
In tema di arrivi e partenze, è ancora presto per calibrare nomi e opportunità. Un nome però emerge in queste ore: quello di Alberto Paloschi, 24 anni, cresciuto nel Milan con l'etichetta di nuovo-Inzaghi e in comproprietà al Chievo da tre stagioni. Un suo ritorno, per cominciare. 

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