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Martino Corti: "Torno a raccontare la gente, lo spettacolo più bello che ci sia"

Il cantautore milanese torna con i suoi monologhi pop con il nuovo spettacolo "Cʼera una svolta". Teatro canzone tra ironia e temi profondi con una novità: sul palco questʼanno ci sarà anche un dj

martino corti c'era una svolta
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Monologhi pop atto secondo. Dopo "Le cose non contano nulla", Martino Corti torna con "C'era una svolta". Uno spettacolo teatrale in anteprima allo Spazio Tertulliano di Milano dall'1 al 12 ottobre, e un doppio album che contiene lo spettacolo completo e solo le canzoni. "Come sempre metto in scena la vita di tutti giorni - spiega Martino a Tgcom24 -, la grande novità è l'elettronica: ci sarà un dj sul palco e le canzoni sono più 'radiofoniche'.

Martino Corti: "Torno a raccontare la gente, lo spettacolo più bello che ci sia"

Uno show quindi tra continuità ed evoluzione, una forma aggiornata di teatro canzone che Corti mette in scena con il chitarrista Luca Nobis e il dj Kustrell. Canzoni e monologhi sempre mantenendo dritta la barra della vita delle persone comuni come fonte di ispirazione. "L'essenza dei monologhi pop è racchiusa in due frasi di due personaggi celebri - spiega Martino -. Charles Bukowsky, sosteneva che "la gente è il miglior spettacolo del mondo. E non si paga il biglietto". Mentre l'altra è di Federico Garcia Lorca, il quale si chiedeva 'perché andiamo a teatro a vedere cosa succede e non cosa ci succede'. Uno sguardo sulla nostra vita e il taglio ironico sono il filo conduttore che unisce i due spettacoli".

Questa volta però una novità c'è...
Sì, ed è l'elettronica. Sul palco ci sarà un dj, Kustrell, che suona anche la chitarra e fa i cori. Con lui abbiamo fatto la produzione del disco e preparato lo spettacolo. Grazie al suo lavoro le canzoni hanno un impatto più immediato, si potrebbe definire un po' radiofonico. Da un punto di vista musicale, sul palco il suo lavoro diventa una sorta di colonna sonora di tutti gli sketch e monologhi.

Quindi questi nuovi monologhi saranno più leggeri anche come tematiche?
Come sempre è uno spettacolo fruibile a più livelli. Diciamo che abbiamo reso il primo ascolto più facile, ma poi ci sono i miei testi che hanno diversi piani di lettura e se uno vuole andare un po' più in profondità può cogliere anche significati importanti.

In quanto tempo hai scritto questo nuovo spettacolo?
Io sono perennemente in elaborazione: tutti i giorni mi segno le cose che mi colpiscono, le frasi, gli avvenimenti. Finite le repliche dello spettacolo precedente ho messo insieme tutto il materiale che avevo raccolto in quasi un anno.

Adesso puoi esprimere le tue doti di osservatore anche attraverso un blog.
Scrivendo di vita quotidiana era tempo che avevo voglia di avere un blog dove poter condividere e scambiare impressioni anche con altri. Il primo esperimento è stato quello di "monologhi blog". Adesso si è presentata questa nuova possibilità con l'Huffington Post e siamo stati molto contenti di coglierla.

Un'altra conferma è quella della regia di Gianfelice Facchetti.
Come per l'altro spettacolo ho provato a fare tutto io ma poi ho bisogno di un regista vero che metta ordine nelle varie idee che mi sono venute, dia un senso al tutto. Gianfelice è molto bravo e ha fatto anche questa volta un gran lavoro.

Come mai questa volta hai deciso di dividere l'album in due dischi?
intanto perché questo rimane un progetto discografico e quindi le canzoni stanno in piedi anche senza i monologhi a fare da unione. E poi abbiamo ascoltato i commenti di chi ci segue: anche chi ha amato lo spettacolo, magari in macchina si trovava a saltare i monologhi per ascoltare direttamente le canzoni. Gli abbiamo risparmiato un po' di fatica.

A differenza del primo disco lo spettacolo integrale è stato registrato dal vivo.
Nel primo album la cosa che ci convinceva meno era la parte dei monologhi, perché essendo registrata in studio non aveva l'energia e la partecipazione dello spettacolo dal vivo. Abbiamo quindi fatto una prova aperta al pubblico e l'abbiamo registrata. Non siamo ancora al meglio, perché in teoria uno dovrebbe fare 80 date in tutta Italia e alla fine scegliere le performance migliori. Ma per questioni di budget ci dobbiamo arrangiare. Comunque è venuto molto bene.